“Sfrido è una parola che sentivo spesso da piccolo. Mio padre era un marmista e spesso diceva «ho fatto un piano cucina e non sai quanto sfrido che mi è rimasto in magazzino». È una voce che compare anche nei preventivi di ristrutturazione edilizia. Si tratta del cascame. Così quello che i marmisti vivevano come un sottobosco di chiamate per chiedere dei pezzi di materiale, noi abbiamo pensato di digitalizzarlo. Con il bando nazionale Hubble abbiamo realizzato con Sfridoo il marketplace dell’economia circolare, in cui le aziende possono contribuire alla messa in digitale di ritagli e residui di produzione. Da qui ci siamo mossi nella realizzazione del marketplace con circa 180 aziende che vi partecipano. Una specie di Subito.it aziendale, per capirci”. Ad aprire le porte di Sfridoo è Marco Battaglia, che nel 2017 insieme ai suoi colleghi Andrea Cavagna e Mario Lazzaroni, con cui condivideva uno studio di architettura, ha dato vita ad una start up innovativa grazie alla vittoria di un importante bando di accelerazione nazionale.
Che ci faccio con gli scarti? Sfridoo e l’economia circolare
“Oggi l’azienda quando vuole smaltire i rifiuti, di solito, chiama un gestore ambientale. Invece il nostro lavoro è capire qual è l’azienda che è interessata al tuo scarto per utilizzarlo come materia prima”, racconta Andrea Cavagna, al quale si aggiunge Marco Battaglia: “Il mio residuo continua a fare parte del mio business. Ovviamente non è fattibile su tutti i residui, ma noi studiamo ogni singolo caso” anche grazie ad un cospicuo database di informazioni che permette di mettere in connessione filiere diverse, in un’ottica di simbiosi industriale”.
Raccontano i due: “Una volta ci è capitato di mettere in connessione due aziende che si trovavano sulla stessa strada, una di fronte all’altra e non si erano mai conosciute. Uno faceva dolci e l’altro campi da calcio. Eppure hanno scoperto di avere delle connessioni, anche se apparentemente così diverse”.
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Un marketplace per i cespiti aziendali
Sfridoo oltre alle consulenze aziendali, offre una piattaforma “Riusoo” per rimettere in circolo i cespiti aziendali e avanzi di magazzino. Attraverso il marketplace le aziende possono creare una rete interna per verificare se questi oggetti possano essere ancora utili in reparti o unità locali diverse, generando opportunità di saving all’interno della stessa compagine societaria oppure destinandoli ad altre aziende e al settore non profit. Tra i casi studio presenti sul sito www.sfridoo.it è riportata l’esperienza di una un’azienda leader del settore dell’abbigliamento che aveva la necessità di ottenere e scoprire il massimo valore economico di un’intero magazzino di proprietà situato nella provincia di Milano. L’azienda ha incaricato Sfridoo della cernita di tutti i suoi dispositivi elettrici ed elettronici (per un ammontare di circa 3.000 unità) che sono stati inventariati secondo gli standard internazionali. Successivamente, i dispositivi elettronici sono stati valutati sia su base qualitativa (rilevando rotture e relativa usura), sia a livello funzionale: verificando il corretto funzionamento degli stessi. Sfridoo ha individuato la massima quotazione del lotto, il corretto ritiro del materiale e il miglior fornitore per la cancellazione certificata dei dati, generando per l’azienda un guadagno di 15mila euro e l’azzeramento dei costi di magazzino e quelli di smaltimento.
Consulenza sugli scarti
“Per quanto riguarda le consulenze – racconta Battaglia – ci occupiamo di ogni tipo di scarto. Tutte le aziende hanno problemi di gestione di rifiuti perché i costi di smaltimento, ogni anno, stanno aumentando del 40 per cento, inoltre siamo in quel momento storico in cui vi è un’impennata di costi delle materie prime. Il concetto torna sul tema della materia”.
Al centro delle attività di Sfridoo c’è la gestione della materia: dagli scarti della produzione fino ai cespiti aziendali. Il decreto legge 116/2020, recepisce tutta la direttiva Ue sull’Economia Circolare varata nel 2015, introduce una rivoluzione in tema di rifiuti. “Per esempio per il Registro elettronico per la tracciabilità dei rifiuti (Rentri) abbiamo creato la piattaforma “Rifiuto” che digitalizza i dati sui rifiuti (formulari, registri carico-scarico, ecc…) così le aziende possono avvantaggiarsi di uno strumento di monitoraggio che le facilita tutta la gestione” racconta Marco Battaglia.
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Aziende con la paura di cambiare
Dal 2017, Sfridoo ha fornito consulenza a circa 40 aziende, facendole ottenere più di tre milioni di euro di risparmi. “Avvicinarsi alle aziende è stato difficile in prima battuta perché economia circolare per le aziende vuol dire tutto e niente. Noi stiamo cercando di dare delle risposte con consigli e strumenti operativi e pratici” spiega Marco. Il punto di vista normativo è un grande blocco. “L’atteggiamento spesso è: piuttosto che fare delle cose nuove mi limito a fare quello che ho sempre fatto. Per questo alcune volte ci siamo trovati nella condizione che le aziende non hanno finalizzato quello che abbiamo suggerito”.
Anche Andrea conferma che talvolta è difficile rompere certe prassi consolidate nelle aziende. “Talvolta, noi andiamo a spiegare un progetto su un particolare tipo di scarto e non ci credono. Quindi c’è un po’ di incredulità su alcuni servizi che possono sembrare magici per il volume di risparmio che possono raggiungere. Per esempio, stiamo per contrattualizzare un’azienda alla quale faremo risparmiare circa un milione di euro l’anno”.
Scegliere Sfridoo per cambiare paradigma con l’economia cicolare
“Sfridoo è un provider di economia aircolare. Quando un’azienda intende rapportarsi con le ultime novità dell’economia circolare noi possiamo essere un punto di riferimento. Abbiamo il know how e siamo stati tra i primi a portare questi concetti nelle imprese. L’Economia circolare è un cambio di paradigma e scegliere Sfridoo vuol dire cambiare paradigma”. Ne sono convinti i fondatori di Sfridoo, una realtà nata grazie ad un ricordo d’infanzia.
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