Mi presento: sono Letizia, giornalista ambientale 2.0, vivo a Roma con mio marito e mio figlio e cerco di vivere in maniera ecofriendly. Con questa rubrica racconterò prodotti e servizi a minor impatto ambientale che conosco e utilizzo, iniziando da quello che mi ha veramente cambiato la vita: Zolle, la spesa eco-bio a domicilio! Prima della soluzione, però, preferisco partire raccontandovi i problemi (che ho risolto), ma se siete ansiosi, potete saltare il primo paragrafo e andare a scoprire come funziona questo mercato che viaggia per la capitale sulle ruote della bicicletta.
Spesa a km zero e biologica. Le difficoltà di una ragazza di città
Lo leggiamo e lo sentiamo dire di continuo (e io come giornalista lo racconto sempre): ognuno di noi può davvero fare la propria parte per il Pianeta partendo dalla scelta dei prodotti da acquistare per i consumi quotidiani. Un obiettivo che molti di noi vorrebbero raggiungere iniziando dalla scelta di ciò che mettiamo nel carrello della spesa alimentare: puntare su frutta e verdura di stagione e, nel caso di uova, carne e formaggi, optare per prodotti biologici, il tutto possibilmente del nostro territorio. Tutto giusto e meraviglioso, ma come riuscirci?
Pur abitando in un quartiere molto centrale e densamente abitato di Roma, la spesa era diventata una caccia al tesoro.
Primo: ricordarsi orari e giorni di attività del banchetto di frutta e verdura (con una probabilità del 50% di sbagliare!).
Secondo: controllare sul foglietto spiegazzato le verdure di stagione (perché il produttore può anche essere locale, ma probabilmente alcuni prodotti come pomodori e zucchine vengono coltivati in serra), cercare di individuarne la zona di produzione (a dispetto dell’obbligo di legge non tutti i rivenditori espongono il prescritto cartello) perché, anche se ami la natura, non le riconosci tutte (in fondo non sei un gourmet), capire come possono essere utilizzate e, infine, ricordarsi di non far mettere la spesa nelle buste di plastica (sì proprio quelle che sono vietate) che continuano ad offrirti: il percorso ad ostacoli diventa evidente.
Terzo: Le uova! Caspita le uova! E allora chiedi a tuo marito di scendere al negozio sotto casa che vende quelle sfuse che, come da certificazione, provengono da galline cresciute all’aperto (non è bio ma ci passi sopra). Vai alle 18? Finite! Allora lui va al supermercato bio che dista un km da casa (va bene per le piccole spese altrimenti la roba pesa), ma anche lì son finite e allora, visto che si trova lì, gli chiedi di comprare qualche prodotto in modo da rendere utile la passeggiata.
Quarto: A tuo marito suggerisci di passare al supermercato, prendere la carne o meglio i pochi prodotti (polpette e hamburger) che tuo figlio mangia e che provengono da allevamenti estensivi anche se vengono avvolti in materiale poliaccoppiato.
Insomma la verità è che la spesa eco-bio, per me, è sempre stata una caccia al tesoro e non ero riuscita a risolvere la questione rivolgendomi a gruppi di acquisto locali che mi obbligavano ad andare in giorni diversi a ritirare i prodotti (e io, per lavoro, ero spesso in viaggio) né con i mercatini della domenica sia perché cerco di non usare l’auto, sia perché il weekend è sempre pieno di buoni propositi ma di troppe poche ore.
Se non riesci ad andare a fare la spesa, fai sì che sia lei a venire da te
In passato, in più occasioni, avevo visto sfrecciare vicino casa, sulle loro bici, i corrieri di Zolle. Su di loro avevo letto tanti articoli e pareri ma mi sembrava, in astratto, tutto troppo complicato: in pratica si sceglie la zolla per tipologia (vegana, vegetariana o onnicomprensiva) e per misura e un giorno a settimana ti arriva direttamente a casa. Ho deciso quindi di prendere un appuntamento telefonico e il resto è la storia che condivido con voi.
Un grande elemento di successo riguarda l’assistenza: tutto parte da una telefonata attraverso la quale si viene guidati nell’individuazione dei prodotti idonei a soddisfare le singole esigenze. “A casa arriverà una zolla della varietà e misura prescelta e, due giorni prima della consegna, ne conoscerete il contenuto, potete però dirci già cosa non vi piace e verrà estromesso dalle consegne”, mi hanno spiegato. “Chi sceglie Zolle mangia sano e buono tutti i giorni e sostiene con noi un mercato locale degli alimenti in cui dalla produzione alla vendita trascorrono pochi chilometri, poco tempo, pochi imballaggi, poche movimentazioni economiche e di prodotto”.
Non siamo di fronte agli scaffali del supermercato, ma nella zolla verranno messi i prodotti che la natura, gli agricoltori (ed eventualmente gli allevatori) riusciranno a raccogliere quella settimana. C’è una grande varietà, un bel mix tra frutta e verdura, uova, formaggi e carne.
Viene anche data la possibilità (modificabile ogni volta che si vuole) di indicare tipologie di prodotti che non dovranno essere presenti nella propria zolla (nel mio caso? le rape e le barbabietole). Se disponibili, vengono inseriti in alternativa i prodotti che abbiamo indicato come preferiti (per me ad esempio le arance d’inverno, i kiwi, le carote e i cetrioli), ma tutto il resto che finirà nella nostra zolla è ciò che madre natura ci dona.
Il primo grande passo è quindi venire a contatto con una serie di frutti e di verdure che, fino ad allora, potremmo non avere mai assaggiato nelle nostre cucine. Non sapete come cucinarli? Niente paura: i ricettari online di Zolle ci aiutano a capire come utilizzare al meglio i singoli ingredienti e poi di ricette è pieno il web! Scherzando, mio marito diceva che in fondo era come una mistery box di Masterchef ed effettivamente, ogni settimana, mi sono trovata davanti a tante divertenti sfide culinarie. Se poi calcoliamo che Zolle mi consente di risparmiare anche (almeno) due ore a settimana che servirebbero per fare la spesa, il tempo per le nuove ricette non è di certo mancato.
Posso aggiungere altri prodotti? Sì
In ogni caso 2 giorni prima della consegna, quando ci arriva la lista dei prodotti che la nostra zolla conterrà, possiamo acquistare dal cosiddetto “mercato libero” prodotti aggiuntivi: da quelli freschi alle salse, dalle farine agli ecodetergenti, l’offerta (sempre green) è solitamente esaustiva.
Consegna? Sempre impeccabile
Tutto viene consegnato sullo zerbino di casa il giorno assegnato e 3 zolle su 4 vengono consegnate attraverso bici cargo. Il corriere suona alla porta di casa nostra o, se siamo assenti, a quella dei vicini per farsi aprire (è possibile lasciare anche la chiave del portone). Se non ci siete il pacco lo troveremo sul nostro zerbino di casa.
Vi posso assicurare che, in tanti mesi, non ho mai avuto un problema con la consegna. In estate poi, all’interno della scatola, vengono posizionati dei ghiaccioli riutilizzabili per mantenere i cibi sempre freschi e ben conservati.
Immaginate poi, durante i mesi di lockdown, quanto sia stato comodo ricevere frutta, verdura, pane, carne e formaggi e addirittura la farina in pronta consegna direttamente a casa. A fronte delle lunghe file fuori ai supermercati e alla paura del contagio, sapevo di poter contare sulle consegne a domicilio.
Promossi nell’attuazione dei principi dell’economia circolare
La sostenibilità non poteva non avere un occhio anche al packaging delle Zolle: solitamente frutta e verdura vengono consegnati sfusi o imbustati in sacchetti di carta o in bioplastica compostabili. Prima del lockdown era previsto anche il ritiro anche dei cartoni (per riusarli) e dei ghiaccioli. La presenza della plastica è limitata solamente agli involucri per formaggio e carne.
Altro aspetto da apprezzare è che la consegna a domicilio è realizzata con bici cargo usate per il 75% delle consegne a domicilio. Insomma, una vera spesa a minor impatto ambientale.
Zolle: green economy in numeri e valori
Zolle è in pista a Roma da oltre 10 anni. “Zolle costituisce un esempio di mercato locale in cui dalla produzione alla vendita trascorrono pochi chilometri, poco tempo, poche movimentazioni economiche e di prodotto. Il nostro obiettivo è diffondere una cultura del cibo che si interroga con spirito critico sulle modalità di produzione, di trasporto, commercializzazione e sulla stessa qualità degli alimenti. Per questo non ci piace considerare chi ci sceglie semplicemente un cliente, ma piuttosto una persona che, insieme a noi, sostiene un mercato del cibo differente – ci spiega Simona Limentani, fondatrice di Zolle – un mercato che promuove lo sviluppo di piccole e medie aziende agricole e artigianali, prevalentemente laziali, che si riconoscono nei valori di equità e giustizia nelle relazioni di lavoro, rispetto dell’ambiente e salubrità delle produzioni, un mercato che non sceglie il cibo per il suo aspetto e cerca di non avere scarti”.
I numeri delle Zolle
Nel 2019 sono stati 3.962 i quintali di frutta e verdura da aziende agricole scelte una ad una. Più di 135 quintali di carne, quasi 126 quintali di formaggio e ben 221.250 uova da animali allevati all’aperto e nutriti con cibo sano (nel mio caso, confermo sempre biologiche).
Dal 2009 al 2019 hanno consegnato più di 470mila Zolle.
“Ricevere le Zolle a casa deve essere una scelta, un piacere, un aiuto per chi vuole mangiare cibo buono e sano. Per questo non imponiamo abbonamenti” è la spiegazione ufficiale.
E ora diamo i numeri:
- in Zolle lavorano 25 persone, la maggior parte under 40;
- 80 (circa) sono gli agricoltori, gli allevatori, gli artigiani con cui collaborano dopo un’attenta selezione;
- 1400 sono le famiglie romane che ogni settimana ricevono le Zolle a casa;
- 391 sono le tonnellate di frutta e verdura gestite in un anno;
- 12 biciclette e 3 furgoni refrigerati vengono impiegati per le consegne
Zolle lavora senza scorte di magazzino, ordinando solo quello che serve. Eventuali eccedenze vengono donate ad associazioni e organizzazioni che si premurano di redistribuirle a chi ne ha bisogno.
“Siamo un mercato in cui si pratica il riuso (ora sospeso per le misure anti coronavirus, ndr). Le cassette con le quali ci vengono consegnate i cibi vengono riportate ai produttori in modo che le possano riutilizzare – spiega ancora Limentani – A ogni consegna ritiriamo i vecchi cartoni: alcuni li riusiamo in alcuni processi di lavoro, per gli altri ci assicuriamo che vengano smaltiti correttamente. Ci piacerebbe trovare qualcuno che li trasformi in qualcosa di nuovo, per ora non l’abbiamo trovato. Ritiriamo anche le bustine del ghiaccio (per ora lasciate in “affido” ai clienti, che si impegnano a riconsegnarle superato il periodo delle misure Covid, ndr), che inseriamo nelle Zolle durante l’estate per proteggere i cibi più delicati come carni e formaggi, le igienizziamo e riusiamo più e più volte. Convinti che il miglior imballaggio è quello che non c’è o quello che si può riutilizzare, stiamo lavorando per cercare soluzioni innovative per comporre le Zolle. Per il momento ci impegniamo a usare il minor numero di sacchetti possibile.
Un mercato che sceglie una mobilità sostenibile. Consegniamo le Zolle con un sistema integrato di bici e furgoncini refrigerati. Lo facciamo da molto tempo, da quando davvero sembrava un sogno impossibile. In questi anni abbiamo dimostrato che si può fare: la maggior parte delle Zolle viaggia in bicicletta. Questa modalità di trasporto, oltre a essere più silenziosa e meno inquinante, ci permette di essere anche veloci ed efficienti” conclude Simona Limentani.
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