Vogliamo accogliere l’anno che verrà nel migliore dei modi con delle frasi di auguri uniche ed ecosostenibili. Il futuro non è mai come te lo aspetti! Se questa frase è vera da sempre, il 2020 ha fatto di tutto per confermarla oltre ogni ragionevole dubbio. Così entriamo nel 2021 con il cuore colmo di fiducia.
Da un lato il vaccino fa sperare che il virus possa presto sparire dalle nostre vite. Dall’altro restano le altre numerose emergenze che non è possibile dimenticare e che anzi andrebbero affrontate di gran fretta. Purtroppo non per tutti sono in cima alla lista dei buoni propositi, come se la crisi sanitaria globale non abbia prodotto la consapevolezza che l’umanità intera si deve mobilitare e che ognuno di noi può fare la propria parte.
Bisogna affrontare subito e con decisione la sfida dei cambiamenti climatici, ridisegnare i processi produttivi perché l’economia possa essere circolare e i lavori verdi possano far ritrovare giustizia e uguaglianza. È fondamentale continuare a divulgare gli esempi virtuosi, dalle aziende alle persone, di ogni parte del Pianeta, portare nelle nostre case gli ecosaperi che ci possono guidare in una vita più sostenibile, accendere ovunque l’efficienza e le rinnovabili e spegnere gli sprechi energetici e di ogni tipo.
Per l’anno che verrà il proposito della redazione di EconomiaCircolare.com è di rendere un po’ più vicini e concreti questi obiettivi. Ma consapevoli che insieme si va più lontano, abbiamo chiesto ad alcuni “ambassador” delle buone pratiche green di donarci un messaggio di speranza per il 2021 legato a un tema loro caro.
L’insegnamento delle foreste
Antonio Brunori, segretario generale PEFC Italia
Quando immagino un bosco mi si illumina il cuore: penso ai doni che mi offre, alla sua vita e al suo essere gratuità assoluta. E non parlo solo dei suoi frutti e del suo refrigerio, della sua biodiversità e della sua acqua, del suo legno e della difesa dalle intemperie, ma anche della bellezza e della serenità, del rifugio dai pensieri tristi e della difesa dai pericoli. Ecco, l’augurio è che il 2021 sia come una foresta, che ci ripari dalle angosce trascorse e ci faccia crescere verso l’alto, e come il miracolo che gli alberi fanno col sole, possa generare dolcezza e speranza per il futuro. Questo accadrà ma solo se, come in una foresta, ci sarà mutualismo delle relazioni e una radicata e profonda consapevolezza, cioè che la vita, nonostante tutto, vince sempre!
Autoproduzione
Lucia Cuffaro, co-presidente del Movimento per la decrescita felice
L’esperienza di questo 2020, fatto di pause, pensieri e giorni da vivere interiormente, ha reso ancor più fondamentale l’esigenza di un futuro diverso. Questo è il momento giusto per pianificare e ripartire da azioni concrete che creino nuove abitudini dirette al proprio benessere e a quello della Terra che ci ospita.
L’autoproduzione è una di queste possibilità. Nella nostra intimità casalinga rappresenta un tempo dedicato a produrre qualcosa di salutare e utile nella vita pratica di tutti i giorni. Il saper fare è un gesto più intenso di quanto all’apparenza possa sembrare. Un gesto politico che muove verso modalità di consumo sempre più etiche e salutari, che evitino gli sprechi e gli acquisti non necessari, aumentando l’autosufficienza e la soddisfazione personale, per una decrescita davvero felice.
L’impresa del fare e del disfare
Andrea Fluttero, presidente di E.C.O. s.c.r.l. Erion Compliance Organization
Il mio augurio è per un 2021 nel quale riusciamo a convincere i decisori politici che l’economia circolare non è un settore dell’economia esistente, ma un modello di economia nuovo, alternativo e sostenibile. Un modello nel quale le materie prime siano rinnovabili al pari dell’energia. Alternativo perché in grado di rompere con il vecchio schema lineare, di rigenerare, smontare e recuperare, di far fruttare senza sfruttare.
Il mio augurio per il nuovo anno è che possa essere finalmente quello in cui rifaremo l’impresa, passando da quella del produrre per consumare e buttare a quella del fare e disfare, con la consapevolezza che prima bisogna riprogrammare il sistema.
Transizione circolare del Paese
Roberto Morabito, direttore del Dipartimento Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’Enea
L’emergenza Covid che abbiamo vissuto e che ancora stiamo vivendo ha avuto un impatto certamente e purtroppo sanitario ma anche sociale, non solo in termini di distanziamento e di rapporti tra individui ma anche di occupazione e qualità della vita, ed economico. La pandemia ha inoltre evidenziato sempre più la scarsa resilienza dei nostri sistemi e la scarsa sostenibilità dell’attuale modello di sviluppo.
Certamente, un augurio che facciamo a tutti noi è uscire al più presto dall’emergenza, debellare il rischio Covid, e ripartire in fretta. La speranza è quella di ripartire imboccando con decisione il percorso della transizione ecologica e circolare del Paese, contribuendo a quel necessario cambio di paradigma che ponga al centro il nostro Pianeta e il suo capitale naturale in un orizzonte di benessere, qualità della vita e giustizia, anche climatica, equamente distribuiti a tutti i continenti e a tal fine certamente legato strettamente anche al capitale economico e a quello sociale.
Ecofamiglie
Silvana Santo, giornalista ed ecoblogger (unamammagreen.com)
Che il 2021 sia davvero, per le nostre famiglie, un nuovo inizio. Che sia l’opportunità per ritrovare quello che abbiamo perso, e soprattutto quello a cui i nostri figli hanno dovuto rinunciare. Non “soltanto” la possibilità di frequentare la scuola in pienezza e libertà, di abbracciare gli amici senza ritegno e di amare i nonni senza riserve, senza il terrore di poter nuocere involontariamente alla loro salute.
Ma anche il perduto contatto con la natura, la familiarità con la terra, con gli alberi, con l’erba e con il fango. La riscoperta, non ritardabile oltre, di un’esistenza più semplice, più sobria, più essenziale. Per recuperare la ricchezza inestimabile di un’infanzia autentica, vissuta il più possibile con i piedi scalzi, le mani sporche e il cuore spalancato.
Green jobs
Tessa Gelisio, divulgatrice TV, ecoblogger e scrittrice
Il 2020 è stato certamente un anno difficile, non solo per l’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia da Covid-19, ma anche per le sfide sociali ed economiche che abbiamo dovuto affrontare. E se in molti vogliono dimenticare al più presto quest’anno infausto, io invece dico che dobbiamo imprimerlo bene nella nostra memoria per non ripetere gli errori compiuti e soprattutto per non tornare alla normalità: se il mondo è afflitto da una crisi sociale e ambientale così devastante, evidentemente il nostro modo di vivere non aveva proprio nulla di normale.
Per una vera rinascita dobbiamo essere pronti a una rivoluzione verde che coinvolga tutti e che cambi radicalmente il nostro stile di vita. Abbiamo il dovere di guardare al futuro con speranza e fiducia, soprattutto per i nostri giovani, che saranno i guerrieri verdi di domani. Proprio a loro, con Marco Gisotti, ho dedicato il mio libro “100 Green Jobs per trovare lavoro”, una guida per cogliere le opportunità professionali offerte dalla nuova green economy e per creare un mondo più umano, più sostenibile e più giusto. A tutti, e soprattutto ai ragazzi, rivolgo il mio augurio speciale, per un 2021 davvero ecocentrico!
Economia circolare
Enzo Favoino, coordinatore scientifico Zero Waste Europe
Si parla – in buona misura giustamente – di una leadership europea nella gestione sostenibile dei materiali post consumo. L’Europa si è data una agenda ambiziosa sull’economia circolare, e ha segnalato al mondo (con la Strategia UE sulle Plastiche e con la Direttiva sulle Plastiche Monouso) la necessità di affrontare e risolvere il problema della marea montante di plastica, della sua dispersione nell’ambiente, e degli impatti a monte ed a valle della sua produzione.
Abbiamo vissuto gli ultimi lustri all’insegna del riciclo, sotto la spinta della Direttiva Quadro e del Pacchetto UE sull’economia circolare. Il riciclo è bellissimo e virtuoso, riduce gli impatti relativi ad estrazione di materie prime ed a smaltimento degli scarti, e genera attività economiche sostenibili ed indotto occupazionale. Ma il riciclo è solo il “piano B” per la sostenibilità, un’opzione benefica, ma sub ottimale: il “piano A” sono la riduzione ed il riuso, che minimizzano l’intensità d’uso delle risorse, e generano nuovi modelli di attività economiche in grado di produrre valore, disaccoppiandolo dall’uso continuo di nuovi materiali, invece di estrarre valore dalle risorse naturali.
Ecco, mentre il riciclo è il “low hanging fruit”, il frutto maturo dell’economia circolare, la nuova sfida nel prossimo futuro sarà agire con convinzione sempre maggiore sulle determinanti della riduzione e del riuso, perché la nostra relazione con materiali e risorse sia sempre più intelligente, sostenibile, virtuosa.
Green heroes
Annalisa Corrado, ingegnera meccanica, scrittrice, attivista ambientale
C’è una favola africana, resa nota dalla meravigliosa Wangari Maathai, scienziata, ecologista, attivista e premio Nobel per la pace nel 2004, da cui trarre ispirazione:
imponenti fiamme stavano distruggendo la foresta, e tutti gli animali scampati al disastro si erano ritrovati, attoniti e paralizzati alle soglie dell’incendio, a guardare da lontano le fiamme. Tutti tranne un minuscolo colibrì, che invece correva forsennatamente tra fiume e fuoco, portando nel becco una goccia di acqua alla volta:
“Cosa credi che otterrai?” lo schernivano gli animali, ben più grandi e forti di lui
“Non lo so. Ma, intanto, faccio la mia parte”
Che in fondo, per affrontare e vincere davvero le grandi sfide dei nostri giorni, dal collasso climatico alla crisi dell’ecosistema (Covid compreso), abbiamo bisogno di iniziare proprio da qui.
Mare vivo
Rosalba Giugni, presidente e fondatrice di Marevivo
Da bambina ho avuto la fortuna di nuotare in un mare pulito, che non conosceva i rischi legati alla pesca eccessiva, all’inquinamento da plastica e agli effetti del cambiamento climatico. Un mare che ormai è purtroppo un ricordo, e che le nuove generazioni non hanno mai visto.
Il mio augurio per questo 2021, e quello di tutta Marevivo, va quindi ai ragazzi e le ragazze di domani, perché possano nuovamente ammirare un mare libero e protetto dalle minacce antropiche, capace di regalare vita e bellezza.
Cammini
Paolo Piacentini, presidente di Federtrek
Il 2021 sarà l’anno in cui il turismo legato ai cammini e alla pratica dell’escursionismo lungo i sentieri montani vivrà la sua definitiva consacrazione. La scoperta da parte del grande pubblico del “turismo attivo” iniziata nel 2020 con le vacanze di prossimità, si legherà al bisogno di fruire di ambienti salubri facendo attività motoria.
Anche il Mibact farà la sua parte investendo nella promozione del turismo lento e nei borghi. Finalmente il paesaggio italiano potrà essere scoperto con una fruizione lenta e consapevole. Ora dovrà crescere la consapevolezza di istituzioni e comunità locali per organizzare un’accoglienza dedicata.
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