Si chiamano “Global Shapers” e sono un network internazionale di giovani desiderosi di promuovere l’economia circolare, l’innovazione e l’inclusione sociale delle città in cui vivono. Nascono nel 2011 su iniziativa di Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum che voleva portare ai tavoli di discussione del Summit di Davos i volti e le istanze delle nuove generazioni; da allora sono cresciuti e oggi si trovano in oltre 400 città in tutto il mondo, di cui 10 italiane.
Il progetto Scale360° per promuovere l’economia circolare
Con il progetto Scale360° i Global Shapers di Torino, Bruxelles, Bangkok e Città del Messico si sono uniti per sviluppare un programma a trecentosessanta gradi di best practices e attività concrete che possano favorire l’adozione di modelli d’economia circolare nei rispettivi territori.
Tra gli obiettivi principali del gruppo torinese c’è la formazione di un grande network che tenga conto di tutte le realtà della regione Piemonte. “Ci teniamo ad ascoltare tutti e a confrontarci non solo con la società civile ma anche con il settore privato e le istituzioni pubbliche” afferma la responsabile del progetto Margherita Barbieri.
Dopo una prima fase di studio e di mappatura del livello di circolarità del territorio i giovani Global Shapers elaboreranno con l’aiuto di tecnici ed esperti delle linee d’azione che saranno messe alla prova sul campo già a partire dal mese di aprile.
“Vogliamo avere un impatto positivo sul nostro territorio, promuovendo attività rigenerative, che pongano l’economia circolare e la sostenibilità al centro dei processi decisionali del settore pubblico e privato”, prosegue Margherita.
Le iniziative a favore dell’ambiente
Tante le iniziative a favore dell’ambiente anche negli altri gruppi italiani: a Roma ogni anno vengono promossi due eventi pubblici per contrastare il “fast fashion” attraverso lo scambio di vecchi vestiti, mentre a Firenze i ragazzi sono entrati nelle scuole e hanno sollecitato gli studenti a stimare il livello di emissioni del proprio istituto con l’obiettivo di calcolare la produzione di CO2 dell’intero territorio fiorentino.
“Abbiamo una volontà molto forte di creare una connessione solida con le città e tutti insieme cerchiamo di lavorare ogni giorno per riuscire a migliorarle”, sostiene la coordinatrice nazionale Ilaria Capocci.
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I risultati delle iniziative e gli studi effettuati costituiranno poi la base di discussione per la costruzione degli interventi dei Global Shapers ai tavoli di Davos, dove potranno dialogare con i grandi dell’economia e far sentire finalmente la loro voce.
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