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venerdì, Novembre 15, 2024

Il 5 e 6 luglio in scena a Roma la transizione ecologica del sistema moda

Ai mercati di Traiano, si terrà il Phygital sustainability expo, organizzato dalla Sustainable Fashion Innovation Society e presentata qualche giorno fa al Mimit alla presenza del ministro Urso

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Redazione EconomiaCircolare.com

Siamo uno dei campioni mondiali, forse ‘il’ campion mondiale, della moda: possiamo diventare anche campioni della moda sostenibile. È questo lo spirito che anima la quarta edizione del Phygital Sustainabilty Expo, “il primo ed unico evento in Italia esclusivamente dedicato alla transizione ecosostenibile dei brand di moda e di design”, organizzato da Sustainable Fashion Innovation Society che si terrà a Roma il 5 e 6 luglio presso il complesso archeologico dei Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali.

L’evento – presentato il 19 giugno presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), con l’intervento del Ministro Adolfo Urso e della Presidente di Sustainable Fashion Innovation Society, Valeria Mangani – prevede quest’anno numerosi panel e momenti di dibattito: ad esempio quello su moda e circular by design, oppure quello dedicato all’’implementazione dei Sustainable Development Goals dell’ONU nell’acquisto consapevole o ancora quelli su moda e inclusione, moda e biodiversità, moda e digital passport.

Moda sostenibile
Foto: Sustainable Fashion Innovation Society

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La nuova sfida per la moda

“Oggi la moda ha davanti a sé un’importante sfida a nome di tutto il made in Italy: passare dal prodotto bello buono e ben fatto al prodotto bello buono, ben fatto e sostenibile”, ha sottolineato il ministro Urso durante la presentazione.

Se nella moda siamo leader mondiali, riflette Mangani, “ci manca molto poco per essere anche i più sostenibili, e durante l’Expo vedremo degli esempi che lo dimostrano”. Tra questi esempi ricorda RadiciGroup, che durante l’evento romano presenterà il suo filato 100% biobased; ALBINI Group e i sui coloranti prodotti da microrganismi che possano rappresentare una fonte alternativa ai colori realizzati a partire da combustibili fossili: o come il prodotto, la ID SHIRT, prodotto fashion-tech 100% made in Italy di GEST, in cotone biologico coltivato interamente in Puglia.

Trasmesso anche in streaming su Today.it, durante il Phygital Sustainabilty Expo si potrà poi assistere ad una Sfilata Narrata, format ideato dalla Sustainable Fashion Innovation Society in cui i brand potranno esibire “i loro capi all’avanguardia e sostenibili, raccontati da una voce fuori campo che ne descrive le innovazioni tecnologiche e ne stima il carbon footprint”. Nella cornice dei Mercati di Traiano, inoltre, si snoderà un’esposizione museale immersiva grazie alla realtà aumentate: ogni brand “esporrà i propri prodotti ecosostenibili, spiegandone le caratteristiche e i punti di forza nell’ambito tutela ambientale”.

Mangani illustra a EconomiaCircolare.com alcuni passi cruciali del cammino della filiera tessile-moda verso la sostenibilità. “La gran parte del cotone importato dal sud est asiatico è pieno di anticrittogamici. Anche quando è certificato biologico, le e analisi di laboratorio ci dicono che invece non lo è. Il reshoring delle colture tessili – che già sta avvenendo ad esempio in Puglia e in Sicilia – è un passaggi importante: possiamo far ritornare l’Italia un Paese di grande produzione agricola tessile”. E poi le regole europee: “Tutto ciò che importiamo o acquistiamo online – come la fast fashion – e che non rispetta le regole europee va a discarico di quanto di bello buono sano pulito e giusto produciamo in Italia applicando le regole e certificando la filiera. L’Europa sta lavorando a norme importanti, come quelle sull’ecodesign o sulla responsabilità estesa del produttore: speriamo che siano leggi che si applicheranno anche ai prodotti del resto del mondo”.

 Il Phygital Sustainability Expo, aggiunge la presidente della Sustainable Fashion Innovation Society, “rappresenta l’evento di riferimento per il settore perché riunisce istituzioni, imprese e territorio in modo da valorizzare il sistema produttivo, creativo e manifatturiero del Made in Italy, accelerando così il processo della transizione ecosostenibile nella moda e nel design”.

Leggi anche: Rifiuti tessili, verso una nuova responsabilità

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