giovedì, Novembre 6, 2025

Ossigeno, cibo, biodiversità, energia: le foreste sono alla base della vita di miliardi di persone

In occasione della Giornata Internazionale delle Foreste ci soffermiamo sull'importanza delle aree boschive per la vita sul pianeta. Il tema di quest'anno è legato al cibo, e proprio per questo la FAO sul proprio sito segnala le azioni e le buone pratiche per un futuro alimentare sostenibile, inclusivo e resiliente

Valeria Morelli
Valeria Morelli
Content Manager e storyteller 2.0. Fa parte del network di Eco Connection Media. Si occupa di strategie di comunicazione web, gestione social, consulenza 2.0 e redazione news e testi SEO. Per Green Factor, all’interno dell’ufficio stampa, si occupa delle relazioni istituzionali.

Le foreste sono cruciali per la vita dell’umanità; eppure, oggi c’è chi ne trascura l’importanza e passa anni senza visitarne una. Perché ne parliamo proprio oggi? Perché il 21 marzo è la Giornata Internazionale delle Foreste. Istituita nel 2012 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, questa giornata celebra l’importanza vitale delle aree boschive per alzare il livello di consapevolezza su quanto siano essenziali per la sopravvivenza umana e per la salute del nostro ambiente, incoraggiando i Paesi a promuovere iniziative a livello locale, nazionale e internazionale, volte a valorizzare il patrimonio arboreo attraverso attività come le campagne di forestazione e di tutela.

La Giornata Internazionale delle Foreste è quindi un momento per riflettere sull’impatto delle nostre azioni quotidiane su questi fondamentali serbatoi di biodiversità e per rafforzare gli sforzi volti alla loro conservazione. È un invito a riconoscere e celebrare il legame indissolubile tra la vita umana e questi preziosi ecosistemi.

Vediamo quindi di approfondire il tema 2025 e, con l’occasione, di focalizzarci su quanto oggi sia ritenuto significativo investire nelle foreste in Italia e in Europa.

Qual è il tema della Giornata Internazionale delle Foreste 2025

Le foreste coprono circa un terzo della superficie terrestre e svolgono ruoli insostituibili in numerosi aspetti della vita quotidiana. Come tutti dovremmo sapere, a loro si deve una parte consistente dell’ossigeno che respiriamo. Ma non solo. Forniscono cibo, energia e reddito a diverse popolazioni (in particolare popoli indigeni) sulla Terra. Più di cinque miliardi di persone dipendono dai prodotti forestali e non legnosi per il loro sostentamento quotidiano ma, in senso più generale, le foreste si prendono cura di tutti gli abitanti della Terra, immagazzinando carbonio e contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

foresta 1

Proprio per tali ragioni, il tema di quest’anno è “Foreste e cibo”, scelto per evidenziare il ruolo vitale delle foreste nel garantire la sicurezza alimentare globale, la nutrizione, sostenere il reperimento dei mezzi di sussistenza e promuovere la biodiversità. Per approfondire tali temi, in occasione della ricorrenza 2025, il Forum on Forest dell’ONU organizzerà un meeting che riunirà responsabili politici, ricercatori, società civile, leader indigeni, giovani e importanti organizzazioni internazionali per discutere dei modi innovativi e tradizionali attraverso cui le foreste contribuiscono alla sicurezza alimentare e all’agricoltura sostenibile.

Foreste come fonti alimentari e di altri beni essenziali

Per celebrare la giornata la FAO ha innanzitutto ricordato come le foreste siano una fonte inestimabile di alimenti. Tra questi rientrano: frutti, semi, radici, tuberi, foglie, funghi, miele, carne selvatica, che arricchiscono la dieta umana con nutrienti fondamentali. Le foreste offrono inoltre reti di sicurezza alimentare in tempi di crisi e aumentano la resilienza delle comunità a shock esterni come raccolti falliti o conflitti. Ma non solo. Oltre 2 miliardi di persone – in particolare comunità indigene e dipendenti dalle foreste – si affidano alla legna per cucinare e scaldarsi, rendendo il legname una risorsa ancora imprescindibile per molte comunità rurali. Tra gli altri beni essenziali che se ne ricavano, non vanno poi dimenticati i medicinali.

Un oceano verde per la biodiversità e l’agricoltura

Le foreste non solo forniscono cibo, ossigeno e rifugio per milioni di persone. Ricorda infatti la FAO come siano anche essenziali per la fertilità del suolo e la protezione delle risorse idriche. Supportano poi l’agricoltura garantendo una casa agli insetti impollinatori e regolando il microclima essenziale per la crescita delle colture. Le foreste aiutano a mantenere sani i cicli dell’acqua, con bacini idrografici forestali che forniscono acqua dolce a oltre l’85% delle maggiori città del mondo.

Celebrazioni e azioni promosse dalla FAO

Dato il suo ruolo nella lotta alla fame e alla malnutrizione, è importante vedere come la ricorrenza verrà vissuta dalla FAO. Quest’anno, in occasione dell’80° anniversario dell’Organizzazione, gli eventi della Giornata Internazionale delle Foreste metteranno in luce le azioni e le best practice che promuovono un futuro alimentare sostenibile, inclusivo e resiliente. La FAO invita tutti a partecipare attivamente: piantare alberi, organizzare simposi, mostre d’arte, concorsi fotografici o dibattiti studenteschi. È anche un’opportunità per partecipare alla conversazione sui social media usando l’hashtag #ForestDay e condividere alcune delle risorse messe a disposizione dall’Organizzazione, come video, animazioni e banner disponibili in diverse lingue.

La fondamentale lotta alla deforestazione

A porre l’accento sulle best practice ricordate dalla FAO, in Italia è anche PEFC Italia (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) che ha approfittato della Giornata Internazionale delle Foreste, per sottolineare il legame tra il nostro sistema produttivo, le abitudini dei consumatori e la deforestazione, spesso alimentata da pratiche agricole illegali e non sostenibili.

La Giornata delle Foreste è il momento ideale per riflettere sull’importanza delle normative in corso di approvazione – dichiarano da PEFC Italia -, o già approvate in Europa, e sull’impatto che le scelte alimentari e di consumo dei cittadini hanno sull’ambiente. Particolarmente rilevante è il Regolamento dell’Unione Europea sui prodotti a deforestazione zero (EUDR), che sarà operativo da fine 2025, che ha come obiettivo il contenimento di pratiche estremamente dannose puntando al contrasto della produzione e del consumo di materie prime e prodotti derivati dalla deforestazione e dal degrado forestale, riducendo le emissioni di gas a effetto serra e proteggendo la biodiversità. Il regolamento si applica dunque a un’ampia gamma di prodotti in legno (tra cui legname segato, materiali a base di legno, carta e mobili) ma anche alla gomma e a prodotti alimentari come l’olio di palma, la soia, il caffè, il cacao e la carne bovina e tutti i loro derivati.

Per capire l’importanza di strumenti di tracciabilità e di contenimento delle pratiche illegali, PEFC ricorda come ad oggi il mercato illegale delle risorse naturali, incluso il legname, abbia un valore stimato di 213 miliardi di euro, di cui 23 miliardi solo per specie protette, vegetali e animali.

Il valore della forestazione in Italia

Chiudiamo ricordando quanto oggi non si debba giocare solamente “in difesa” ma, anzi, sia ritenuto strategico la messa a dimora di nuovi boschi e l’estensione degli esistenti. La forestazione è considerata una delle prime grandi opere necessarie in Italia per combattere gli effetti del cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico. Ma quanto si pianta? E qual è la superficie interessata da tali attività nel nostro Paese?

A registrare i dati è stato recentemente l’Atlante delle Foreste presentato a novembre 2024, frutto di un’indagine condotta da Legambiente e AzzeroCO2. Come riporta lo studio, oltre 2,4 milioni di alberi hanno messo radici in Italia nel 2023 su una superficie pari a oltre 3.000 ettari. Un investimento per il futuro, frutto della pianificazione regionale e nazionale e della sinergia tra pubblico e privato, che genererà un ritorno economico stimato in oltre 16 milioni di euro all’anno per ciascuno degli anni di vita degli impianti arborei ed arbustivi messi a dimora.

Come si evidenzia nell’indagine, piantare alberi non è un semplice gesto simbolico, ma una scelta concreta e lungimirante con un ritorno economico tangibile che si estende ben oltre il semplice recupero dell’investimento iniziale, che avviene in soli 4-5 anni, a fronte di una vita media dei progetti superiore ai trenta anni.

foreste 3

Più foreste grazie all’Europa?

Nei prossimi anni a pesare a livello europeo potrebbe essere la Nature Restoration Law che ha rappresento, come si legge nell’Atlante delle Foreste, un importante passo avanti per la tutela della biodiversità e che potrebbe dare ulteriore impulso agli investimenti in progetti di forestazione. Pur essendo meno ambiziosa della proposta iniziale, la legge introduce, infatti, obiettivi vincolanti per il ripristino degli ecosistemi degradati, con benefici per l’ambiente, l’economia e la salute. Entro il 1° settembre 2026, gli Stati membri dovranno presentare piani nazionali di ripristino, stimolando così investimenti in progetti che possono prevedere anche attività di rimboschimento.

La Giornata Internazionale delle Foreste è dunque utile a ricordare come ogni scelta di consumo possa fare una reale differenza e quanto sia importante che governi e enti internazionali come l’Europa mettano seriamente in campo strumenti per tutelare i boschi e far accrescere le foreste.

Leggi anche: Tra i Paesi che vogliono salvare la legge sulla natura non c’è l’Italia

© Riproduzione riservata

spot_img

POTREBBE INTERESSARTI

Ultime notizie