“Connettere le menti per creare il futuro”. Sarà questo il tema centrale di Expo Dubai 2020 che, con un anno di ritardo a causa della pandemia, aprirà i battenti ad ottobre 2021 nell’Emirato arabo. Sostenibilità ed innovazione saranno le colonne portanti della mostra che, per la prima volta in questa edizione, vedrà la presenza di numerosi padiglioni ideati e costruiti secondo il modello di economia circolare. E dunque: ridurre, riutilizzare e riciclare.
L’eliminazione totale degli sprechi e la riduzione al minimo dei materiali usa e getta hanno ispirato molti degli edifici dei paesi partecipanti, veri e propri gioielli di rinnovamento e sostenibilità.
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Il Padiglione Italia: architettura che risponde e prende forma
Di questa sensibilità circolare ne è un esempio il padiglione italiano, costruito utilizzando anche bucce d’arancia essiccate e caffè macinato con alghe e plastica riciclata per rivestire e colorare muri e passerelle; elementi che saranno trasformati in compost o riciclati nuovamente, una volta terminato l’evento.
Il Padiglione Italia, modello per eccellenza di economia circolare, sarà un racconto della bellezza italiana in tutte le sue declinazioni: paesaggistica, architettonica, artistica, scientifica e manifatturiera.
Firmato da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria, l’edificio sarà un innovation hub con spazi espositivi e funzionali per tutte le iniziative: l’Anfiteatro, dedicato agli eventi, la Galleria, ideata per gli incontri istituzionali e il networking, l’Accademia, dedicata alle attività di edutainment, e lo Studio, situato nel cuore della visitor experience e destinato ad attività culturali e di formazione.
Il Padiglione sarà una grande installazione sperimentale sul tema Naturale Artificiale e i materiali del progetto includeranno materie organiche, di scarto alimentare e verdi.
“Tre barche che arrivano all’Expo e che diventano copertura e spazio per eventi e poi continuano a viaggiare e veleggiare per il mondo – ha spiegato Carlo Ratti – L’idea è di una architettura che risponde, che prende forma, e soprattutto circolare: niente si butta via, tutto si ricompone e crea nuovi spazi”.
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Il modello circolare a Expo 2020
Il Padiglione del Lussemburgo, ispirato al nastro di Mobius, sarà invece una forma infinita e non orientabile per simboleggiare apertura e dinamismo. Progettato dallo studio di architettura Metaform, è stato realizzato fondendo 170 tonnellate di scarti riciclati e, una volta terminato l’Expo, entrerà a far parte della futuristica smart city del Dubai District 2020.
Da non perdere poi la “Foresta del futuro”, un ecosistema artificiale e tecnologicamente avanzato, costruito con materiali organici e riciclati, all’interno del quale un gruppo di innovative aziende spagnole presenteranno soluzioni sostenibili al pubblico.
Il Padiglione del Belgio sarà, invece, un edificio a rifiuti zero con un giardino verticale di 10.000 piante in grado di assorbire fino a 35 tonnellate di anidride carbonica e convertirla in ossigeno durante i mesi dell’Expo.
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Formazione e sistemi innovativi
Il Padiglione della Finlandia punta tutto sulla formazione per educare i visitatori a valutare l’impatto delle loro scelte sull’ambiente. Un indirizzo in piena sintonia con l’obiettivo finlandese di diventare il primo paese al mondo a creare una roadmap verso l’economia circolare.
C’è grande attesa per il Padiglione dei Paesi Bassi che si concentrerà sulla riduzione dell’impronta ecologica. Non solo, tutti i materiali impiegati nella costruzione saranno riutilizzati o riciclati in loco dopo la fine dell’Expo, ma ancor prima della conclusione della mostra, il padiglione olandese presenterà al mondo un innovativo sistema: un biotopo in grado di trasformarsi in un mini sistema climatico autosufficiente che raccoglie in maniera naturale acqua, energia e cibo.
Da visitare anche il Padiglione austriaco, un edificio creato da una serie di coni, in grado di risparmiare il 70% di energia sfruttando una tecnologia che fonde le torri eoliche arabe all’ingegneria climatica austriaca. I coni bianchi, infatti, cattureranno l’aria fresca al livello del suolo, consentendo alle correnti più calde di fuoriuscire dall’alto.
Da segnalare, infine, il Padiglione norvegese, realizzato con speciali pannelli in vetro e alluminio che gli conferiranno una capacità riciclabile dell’80%, e il Padiglione della Svezia, che mira a educare alla costruzione di città intelligenti e sviluppare trasporti innovativi, all’interno di in un’economia bio-circolare.
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