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venerdì, Dicembre 13, 2024

Il 2023 è l’anno del cicloturismo e spinge la crescita del comparto italiano delle bici

In occasione della giornata mondiale della bicicletta, come sta il settore del cicloturismo? Lo scopriamo grazie al report diffuso in occasione degli oscar del cicloturismo. Il premio viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento

Letizia Palmisano
Letizia Palmisanohttps://www.letiziapalmisano.it/
Giornalista ambientale 2.0, spazia dal giornalismo alla consulenza nella comunicazione social. Vincitrice nel 2018 ai Macchianera Internet Awards del Premio Speciale ENEL per l'impegno nella divulgazione dei temi legati all’economia circolare. Co-ideatrice, con Pressplay e Triboo-GreenStyle del premio Top Green Influencer. Co-fondatrice della FIMA, è nel comitato del Green Drop Award, premio collaterale della Mostra del cinema di Venezia. Moderatrice e speaker in molteplici eventi, svolge, inoltre, attività di formazione sulle materie legate al web 2.0 e sulla comunicazione ambientale.

Dal 2018, su spinta dell’Onu, ogni 3 giugno si festeggia la giornata mondiale della bicicletta: la ricorrenza ideale per fare il punto sul comparto delle due ruote, dall’andamento delle vendite delle bici e della componentistica alle infrastrutture per il cicloturismo, i dati registrano trend positivi.

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Bicicletta sempre più compagna di viaggio 

Il rapporto “Ecosistema della Bicicletta” – giunto nel 2023 alla terza edizione – sviluppato da Banca Ifis fotografa l’andamento e le prospettive di uno dei settori protagonisti della transizione sostenibile e racconta come nel 2022 il cicloturismo si sia imposto come uno dei fattori incentivanti lo sviluppo dell’ecosistema italiano della bicicletta.

Complici una molteplicità di fattori – dalla tendenza negli ultimi anni a riscoprire le vacanze all’aria aperta e al turismo slow, al miglioramento continuo in diverse parti l’Italia dell infrastruttura e dei servizi cicloturistici – nel 2022 la bicicletta è stata la compagna di viaggio per 6,3 milioni di turisti in Italia, 1,9 milioni dei quali si sono dichiarati veri e propri cicloturisti.

Non solo passione: cicloturismo vuol dire economia

L’impatto economico di questa particolare tipologia di turismo si è concretizzata in 7,4 miliardi di euro di spesa – riporta il rapporto Ifis – della quale, per quanto riguarda il cicloturismo vero e proprio, hanno beneficiato in particolare strutture ricettive (1,4 miliardi di euro), ristorazione (0,8 miliardi), abbigliamento (0,5 miliardi) e attività leisure (0,3 miliardi).

La durata media della vacanza dei cicloturisti nel corso del 2022 si è attestata in 11 giorni. A livello di distribuzione dei flussi, invece, lo scorso anno il cicloturismo ha prediletto il Nord Italia con il Trentino-Alto Adige che si è imposto come meta preferita grazie alla sua leadership nell’accoglienza e presenza di piste ciclabili. Analizzando le sole preferenze dei cicloturisti italiani, invece, grande interesse ha ottenuto il Sud Italia che ha attirato il 18% dei flussi.

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La voglia di biciclette fa crescere anche l’industria

In occasione della celebrazione annuale delle biciclette sono stati diffusi anche i dati del market watch “Ecosistema della Bicicletta”. La richiesta di mobilità sostenibile crescente si traduce infatti in buone notizie anche per il comparto: nel 2022, i ricavi dei produttori italiani di biciclette e di componentistica sono cresciuti del +10% raggiungendo per la prima volta la storica soglia dei 2 miliardi di euro.

Quel che forse non tutti sanno è che l’Italia – come sottolineato dal report – è una realtà leader tra i produttori europei di biciclette con un outlook positivo anche per il 2023. L’anno in corso infatti – si stima – potrebbe far registrare una crescita di ricavi di altri 6 punti percentuali. A livello nazionale, il Nord Italia concentra circa l’80% della produzione e ben il 92% del fatturato.

A spingere il settore ci sono tre fattori principali:

1) la ricerca di una mobilità sempre più sostenibile da parte dei cittadini;

2) l’aumento del consenso per il cicloturismo

3) la forte accelerazione della produzione di ebike.

Un ruolo chiave è stato dato anche dagli ordini esteri: alla crescita del comparto ha infatti contribuito il forte peso dell’export. Poco più di una bici italiana su 5 varca la frontiera: nel 2022, le esportazioni hanno pesato per il 21% del fatturato con un outlook in crescita di ulteriori due punti percentuali nel 2023.

In merito all’import, secondo quanto raccolto dalle imprese produttrici nel report, in Italia si lavora per ridurre le importazioni di prodotti semi-lavorati e di componentistica, una scelta che dovrebbe favorire la polarizzazione del “Made in Italy”, lavorando per aumentare al contempo la qualità dei prodotti.

A pesare sullo sviluppo futuro del comparto saranno però soprattutto tre tendenze: i) l’aumento della produzione di ebike; ii) l’aumento delle ciclovie, richiesto dal 45% dei cicloturisti e iii) l’aumento dell’organizzazione dei tour di gruppo, richiesti dal 71% degli stranieri.

Sempre in ottica futura, infine, un importante volàno per il settore è rappresentato dalla capacità di fare squadra delle imprese locali. Nel 2022, ben il 72% delle imprese attive nel cicloturismo ha attivato una o più collaborazioni con altre realtà locali per realizzare progetti dedicati: questa quota è vista in crescita del 7%, fino a raggiungere il 79% nel 2023.

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Gli Oscar del cicloturismo premiano le regioni a misura di bici

In occasione della giornata mondiale della bicicletta a Cesena, “capitale del cicloturismo 2023”, sono stati proclamati i vincitori dell’Oscar italiano del cicloturismo. Il premio viene assegnato ogni anno alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento.

A vincere l’edizione 2023 è stata la Regione Toscana per la ciclopedonale Puccini, la prima ciclovia musicata. Secondo posto per la Regione Sicilia con “Sicily Divide”, da Trapani a Catania e terzo posto per la Regione Veneto con la ciclabile Treviso-Ostiglia. Il premio atampa e comunicazione va alla Regione Emilia-Romagna per la ciclovia della Food Valley mentre la menzione speciale di Legambiente è assegnata alla Regione Abruzzo per il cammino d’Abruzzo.

Il luogo della proclamazione non è casuale: la Regione Emilia-Romagna è stata vincitrice dell’Oscar del Cicloturismo 2022 con il Grand Tour della Valle del Savio e si è voluto fortemente confermare l’evento di premiazione nonostante gli accadimenti delle ultime settimane, per testimoniare il sostegno per la ripartenza.

In occasione dell’ evento di proclamazione Ludovica Casellati, presidente della giuria e ideatrice del premio ha dichiarato che “il turismo sostenibile è per vocazione rispettoso dell’ambiente, l’oscar del cicloturismo è un momento di riflessione su come sia necessario imparare tutti a rispettare di più la nostra terra, un momento di formazione per incentivare sempre di più questa forma di turismo a due ruote e di celebrazione di una regione fatta di gente straordinaria che si sta rialzando con il sorriso”.

La città ha ospitato ieri 2 giugno anche un bike forum dedicato agli operatori turistici locali, durante il quale è stato presentato il market watch Ecosistema della bicicletta edizione 2023, curato da Banca Ifis.

Scopriamo le migliori ciclovie 2023

I premi vengono assegnati alle ciclovie verdi che dimostrano di possedere criteri di eccellenza e il più alto punteggio secondo i vari parametri in esame, inclusi progettazione, costruzione, promozione, attrezzature, segnaletica, servizi green e altro.

Al 1°, 2° e 3° posto per l’edizione 2023 si sono aggiunte la menzione speciale di Legambiente e un premio speciale, quest’anno una menzione speciale stampa e comunicazione assegnato dalle giornaliste e dai giornalisti presenti nella giuria.

Conosciamo in dettaglio i tre componenti del podio.

Primo Posto Oscar Cicloturismo 2023: ciclopedonale musicata Puccini, Regione Toscana

La ciclopedonale Puccini raccoglie il patrimonio culturale e naturale presente tra Lucca e la Versilia raccontando la vita e i luoghi del compositore, di cui si celebrerà il centenario della morte nel 2024. Nata nel 2011 su un sentiero lungo il fiume Serchio, la ciclopedonale Puccini si estende per 58 chilometri da Lucca a Torre del Lago Puccini, attraversando Corte Parda, Filettole, Massaciuccoli, Massarosa, Viareggio, un percorso pianeggiante e adatto a tutti, con un fondo misto, prevalentemente sentiero in sede protetta su terra battuta con alternanza di asfalto in tratti condivisi su strade a bassissima percorrenza.

È una ciclovia musicata perché una segnaletica dedicata consente di accedere, tramite QR code, a un accompagnamento musicale durante la pedalata e di ascoltare le sinfonie suggerite in punti selezionati. Nei bike-point presenti lungo il tracciato, inoltre, da settembre 2023 saranno disponibili anche podcast che raccontano gli aspetti naturali del luogo ed episodi della vita di Puccini, includendo la storia e le lettere da cui si evince quanto fosse appassionato di biciclette e ciclista lui stesso.

La ciclopedonale Puccini è dotata di tre tipologie di segnali permanenti e sono inoltre presenti servizi di noleggio bici, punti di assistenza e di ricarica per le e-bike, fontanelle d’acqua potabile, punti ristoro, bar e ristorante, guide per tour guidati. Ottima l’intermodalità con le stazioni ferroviarie con la possibilità di percorrere tratti in bici e ritornare in treno.

Nel primo tratto la ciclovia corre sull’argine sinistro del fiume Serchio, con i rilievi preappenninici sulla sinistra e vigne, oliveti e boschi sulla destra. Arrivando presso l’oasi Lipu l’unicità̀ dello scenario e le oltre 300 specie di uccelli che vivono in questa riserva naturale in ogni stagione lasciano senza fiato. Imperdibile, per tutti i melomani, la visita al museo allestito nella Villa Puccini, l’abitazione in cui il compositore trascorse molti anni della sua vita.

ciclopedonale Puccini

La ciclovia musicata è un vero inedito, presentato da una Regione particolarmente ospitale verso i cicloturisti e che investe da anni in infrastrutture e servizi a beneficio del turismo lento. Un omaggio, ancora, a un grande compositore appassionato della bicicletta, molto legato alla sua terra e al contempo molto moderno, che ha portato l’opera italiana nel mondo.

Secondo posto a Sicily Divide, Regione Sicilia

Sicily Divide è un itinerario ciclabile di 457 km da Trapani a Catania – su strade secondarie e rurali ma anche ex ferrovie, percorsi sterrati sugli argini di fiumi e canali – che attraversa ben 48 centri abitati fra paesi e città. Lungo l’intero percorso si trovano bike hotels, fontane, punti di ristoro, assistenza, noleggio bici, ricarica bici e i check-point dove gli utenti possono collezionare i timbri per ricevere l’attestato di percorrenza della ciclovia sul Divider’s Pass, che permette inoltre di usufruire di condizione agevolate negli hotel convenzionati.

Frutto di un progetto del 2020, Sicily Divide è nata con l’obiettivo di aiutare le comunità delle aree interne dell’isola tramite la diffusione di buone pratiche nell’accoglienza dei turisti su due ruote, con la creazione di una rete di bike hotels, ciclo-officine e altri servizi in grado di stimolare nelle popolazioni locali la volontà di generare un indotto economico per i loro territori legato al cicloturismo.

ciclopedonale Sicily Divide

Si tratta, infatti, di un percorso cicloturistico d’avventura che attraversa orizzontalmente la Sicilia centrale più sconosciuta, quella lontana da spiagge affollate e dalle località più note, che da Trapani passa per Salemi, Gibellina, Santa Margherita di Belice, Sambuca, Villafranca Sicula, S.S. Quisquina, Mussomeli, Montedoro, Caltanissetta, Borgo Cascino, Enna, Leonforte, Agira, Regalbuto, Centuripe, Paternò per terminare a Catania.

Terza sul podio la ciclabile Treviso-Ostiglia, Regione Veneto 

La ciclabile Treviso-Ostiglia è una ciclovia green ricavata dal recupero di una ex ferrovia realizzata negli anni Trenta per ragioni militari e commerciali tra la città di Treviso e Ostiglia, in provincia di Mantova.

L’itinerario ciclabile di 70 km di facile percorrenza si estende lungo una fascia boschiva che attraversa campi, paesi di campagna, oasi naturalistiche, corsi d’acqua e ville venete, nelle province di Treviso, Padova e Vicenza, dal Sile al Po, con un tracciato per il 90% in sede propria e per il 10% su strade poco trafficate.

La Treviso-Ostiglia, realizzata a partire dal 2009 con i primi tratti inaugurati 20 anni fa, è tra le maggiori arterie del cicloturismo in Veneto e facilita i collegamenti con altre piste ciclabili della regione come la ciclabile del Sile, il Sentieri degli Ezzelini, il Cammino di S. Antonio, la ciclovia del Brenta, quella del Bacchiglione, la Riviera Berica, la via del Tergola oltre a intercettare la Dolomiti-Venezia e la AIDA (Alta Italia da Attraversare,) un grande itinerario nazionale di 900 km.

Interamente dotato di segnaletica, il percorso è attrezzato con fontane d’acqua, bicigrill, aree ristoro, assistenza, servizio meccanico, noleggio bici e numerose possibilità di alloggio.

Le vincitrici  delle passate edizioni

Sono state premiate sul primo gradino del podio delle sette passate edizioni dell’oscar del cicloturismo: nel 2015 l’Umbria con la ciclovia “Assisi-Spoleto-Norcia”; nel 2016 il Friuli Venezia Giulia con “L’Alpe Adria”, nel 2017 il Veneto con “La ciclovia dell’amicizia”; nel 2018 la Lombardia con “La ciclovia del giume Oglio”; nel 2020 è stata la volta dell’Abruzzo con la  “Bike to Coast”, nel 2021 al primo posto ex aequo della Provincia Autonoma di Trento con la “Green Road dell’Acqua” e della Calabria con la “ciclovia dei parchi”. Nel 2022, infine, l’Emilia-Romagna si è aggiudicata il primo premio con il “Grand Tour della Valle del Savio”.

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