Può una risorsa diventare un problema? Sì, se la sua presenza si trasforma in assenza e, ulteriormente, sfocia in possibili disuguaglianze. È il caso dell’acqua, il liquido più prezioso del nostro Pianeta e che però, specie nella crisi climatica in atto, è da tempo oggetto di contese e sfide globali.
L’economia circolare in questo senso può avere davvero un ruolo fondamentale: dovremo fare tutto il necessario per incentivare le famose R della gerarchia dei rifiuti anche nel caso dell’acqua. Dal riciclo al riutilizzo fino ad arrivare alla riduzione, sono tanti gli esempi che riportiamo in questo nuovo Speciale. E che si possono applicare a diversi ambiti, a partire dalle acque reflue fino ad arrivare all’agricoltura, il settore più “acquivoro” di tutti.
Quel che è certo è che serve agire, e subito. In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, che si tiene ogni 22 marzo, l’UNICEF ha ricordato che un cambiamento del clima si avverte soprattutto attraverso un cambiamento dell’acqua. Tra i punti più critici segnalati dalla famosa ong, si segnalano:
- Ogni giorno, più di 700 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa della diarrea, legata ad acqua e servizi igienico-sanitari inadeguati
2. Entro il 2040, quasi 1 bambino su 4 vivrà in aree a stress idrico estremamente elevato.
3. Il cambiamento climatico aggrava lo stress idrico – aree con risorse idriche estremamente limitate – portando a una crescente competizione per l’acqua, e persino a conflitti.
4. L’aumento del livello del mare sta facendo sì che l’acqua dolce diventi salata, compromettendo le risorse idriche su cui fanno affidamento milioni di persone
Che fare, dunque? Nell’ottica del giornalismo costruttivo che ci contraddistingue, noi qualche possibile correzione di rotta l’abbiamo indicata. Come sempre, saremo lieti di accogliere il contributo alla discussione di lettori e addetti ai lavori. Buona lettura.
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