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venerdì, Novembre 15, 2024
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SPECIALE | Plastica in mare
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A volte riuscire a rendere concreto il concetto di inquinamento è difficile. A volte l’inquinamento non si vede, a tratti non si percepisce, tutt’al più ne siamo assefuatti ma non riusciamo a distinguerlo. Altre volte, invece, l’inquinamento sta lì, noto a tutti e tutte, impossibile da contestare. È il caso del marine litter, più noto come inquinamento da plastica in mare.

Con l’arrivo dell’estate torneremo a solcare fiumi, laghi, mari e oceani. E torneremo a renderci conto (si spera) delle montagne di plastica che inondano le zone d’acqua. Quello del marine litter è un inquinamento particolarmente odioso e nocivo – danneggia tutto l’ecosistema – ma, allo stesso tempo, estremamente ostico da combattere.

A parte la sottovalutazione del fenomeno, che certamente esiste, il marine litter è probabilmente uno dei simboli più evidenti dell’incapacità di cambiare il modello di sviluppo attuale.

Avvinghiati all’economia lineare e a un’incessante produzione usa e getta, abbiamo reso il mare la nostra pattumiera. Che fare dunque? Le soluzioni ci sono, e partono inevitabilmente da una maggiore sensibilizzazione – come ad esempio fa da anni l’associazione Mare Vivo. Ma anche in questo caso un appiglio centrale è l’economia circolare.

Nel nostro Speciale trovate analisi, suggerimenti, esperienze, soluzioni. Ma siamo consapevoli che da soli si va poco lontano. Allo stesso tempo siamo coscienti che nel tempo abbiamo costruito una comunità di lettori e lettrici che si è rivelata competente e appassionata. Ecco perché, come ogni volta, rinnoviamo l’invito a inoltrarci i vostri pareri e i vostri contributi.

Intanto buona lettura.

 

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