di Korrina Hegarty, direttrice del dipartimento Environment Policy di APPLiA
Ci sono molteplici strade che conducono alla circolarità. Prima di tutto, un’economia circolare che funzioni per l’Ue e i suoi cittadini deve essere basata su un quadro politico dell’UE coerente che persegua maggiore sostenibilità e che preservi, allo stesso tempo, il mercato unico, la concorrenza e l’innovazione. Per funzionare, il mercato unico deve stabilire un approccio armonizzato rispetto alle misure di economia circolare messe in atto in tutta l’Unione Europea.
Il settore degli elettrodomestici supporta un tale quadro di coordinamento per mettere in atto un’economia circolare europea. Il settore degli elettrodomestici crede inoltre in un quadro europeo per la sostenibilità dei prodotti che abbia a cuore innovazione e concorrenza al fine di migliorare le possibilità di scelta dei consumatori. In questo contesto, da decenni i produttori di elettrodomestici sono promotori di un sistema circolare reso possibile attraverso i loro prodotti e impiegano sforzi significativi per innalzare ulteriormente il livello di efficienza e sostenibilità raggiunte.
Se consideriamo i frigoriferi, ad esempio, un nuovo modello oggi utilizza solo un quarto dell’energia utilizzata da un frigorifero 20 anni fa. Gli elettrodomestici hanno fornito standard di efficienza sempre più elevati nel corso degli anni. Non solo durante la fase di utilizzazione. La circolarità, infatti, viene perseguita in tutte le fasi di vita di un dispositivo: a partire dalla progettazione del prodotto, attraverso la produzione, l’utilizzo dello stesso, la riparazione e il riciclaggio, alla fine.
A quel punto, il ciclo ricomincia per poi continuare. In un’economia circolare i prodotti offrono un servizio all’utente per il più lungo tempo possibile e poi divengono qualcos’altro, per continuare ad offrire un servizio agli utenti, anche se sotto forma di un diverso prodotto. I modi di promuovere l’efficienza delle risorse e di produrre prodotti sostenibili e circolari sono molteplici: puntare sull’efficienza dei materiali alla fonte, ad esempio riducendo la quantità di materiale utilizzato nella produzione dei prodotti, aumentando la loro efficienza durante la fase di utilizzo, scegliendo materiali più sostenibili, progettando prodotti duraturi e riparabili.
Oltre a questo, sta aumentando l’offerta di nuovi servizi sostenibili, di modelli “prodotto come servizio” e soluzioni digitali che possono contribuire a una migliore qualità della vita, a posti di lavoro e a conoscenze e competenze aggiornate. Questi nuovi modelli, insieme ai sistemi di vendita tradizionali, possono contribuire a migliorare i modelli di consumo sostenibili. Anche le tecnologie intelligenti possono fare la loro parte in questo processo. Queste, in pratica, aiutano a gestire la domanda e l’offerta di energia disponibile. Attraverso un uso intelligente dell’energia e agli elettrodomestici efficienti, il consumo è ridotto e la stabilità generale della rete elettrica migliorata. All’interno di questo nuovo mercato i consumatori devono essere incentivati ad utilizzare gli apparecchi per utilizzare al meglio la disponibilità di energia ed essere ricompensati per averlo fatto.
La durabilità del prodotto è un altro aspetto chiave da considerare. I prodotti di lunga durata riducono il consumo di risorse e gli sprechi e sono pertanto un elemento centrale dell’approccio europeo alla circolarità, di cui il settore degli elettrodomestici è sostenitore. È inoltre un interesse primario dei produttori quello di vendere dispositivi duraturi per una questione di reputazione dei loro brand. Pertanto, la durabilità dei prodotti è un obiettivo comune.
A seguire, qualche dato: nel 1977 la vita media di un grande elettrodomestico, cioè una lavatrice ad esempio, era di 10,87 anni. Nel 2013, quel numero è diventato di 13 anni.
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