La diffusione delle cicche di sigarette, o mozziconi, nell’ambiente è una delle prove più evidenti del littering, cioè l’abbandono, deliberato o involontario, di rifiuti di piccole dimensioni in spazi pubblici o aperti come strade, piazze, parchi, spiagge. Un fenomeno odioso che è necessario contrastare, perché è un costo insostenibile sia a livello ambientale (soprattutto) che economico (si pensi ai servizi di igiene urbana garantiti dai Comuni). Ecco perché assume particolare rilevanza il report realizzato dal consorzio Erion Care con dss+, intitolato “L’abbandono dei mozziconi nell’ambiente – Strategie e soluzioni per evitarlo”.
Lo studio è stato presentato ieri a Roma durante il lancio ufficiale di Erion Care “il nuovo consorzio del sistema interamente dedicato a contrastare l’abbandono dei rifiuti di prodotti del tabacco nell’ambiente e per il corretto smaltimento degli stessi”. Erion Care è il primo consorzio di responsabilità estesa del produttore in Italia dedicato al tema: ne fanno parte i principali player del settore del tabacco, a seguito dell’entrata in vigore degli obblighi previsti dal decreto legislativo n. 196 dell’8 novembre 2021, di recepimento della direttiva europea SUP (Single Use Plastics): una normativa che ha introdotto misure ad hoc su alcune tipologie di scarti, come i filtri dei prodotti del tabacco.
Le conseguenze della dispersione dei mozziconi nell’ambiente
Nelle 38 pagine del report, realizzato da Federico Magalini, Sofia Fedato e Francesca Berretta, si fa chiarezza su molti aspetti spesso sottovalutati. A partire dal lato più prettamente culturale: come il fatto che gli italiani e le italiane, quando sono all’estero, tendono a diminuire la dose di mozziconi dispersi nell’ambiente. Si apprende poi che “da ulteriori indagini risulta che quasi il 40% del campione di italiani analizzato non sia a conoscenza dell’esistenza di una normativa specifica contro l’abbandono dei rifiuti di piccole dimensioni. Si tratta di un dato molto interessante per comprendere le ragioni del fenomeno e per orientare i passi da percorrere in futuro per fermarlo”.
Come ricorda ancora il report di Erion Care, “ogni anno nel mondo vengono gettati a terra circa 4.500 miliardi di mozziconi. I filtri dei prodotti del tabacco contenenti plastica sono il secondo rifiuto in plastica monouso più frequentemente rinvenuto sulle spiagge dell’Unione europea”. Si tratta dunque di un fenomeno molto diffuso ma che spesso viene sottovalutato, nel senso che persiste “una scarsa conoscenza degli impatti e dei danni ambientali che un simile gesto, quello dell’abbandono di questi rifiuti a terra, può causare”. Il filtro dei mozziconi, ad esempio, è la parte più resistente dei prodotti del tabacco “essendo realizzato per la maggior parte in acetato di cellulosa, il quale può impiegare anche anni per degradarsi”. Con conseguenze enormi: “un singolo mozzicone può contaminare fino a 1.000 litri di acqua o ridurre il successo della germinazione dei semi e dello sviluppo delle piante”. Che fare allora?
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Strategie e azioni contro i mozziconi
“Ma cosa si può fare per migliorare una situazione così complessa?”: è la domanda con la quale inizia il capitolo del report di Erion Care dedicato alle “strategie e azioni per il contrasto al littering”. Innanzitutto le attività di sensibilizzazione: in poche e pochi lo ricordano, ma in Italia “già dal 2015, esiste una normativa che prevede campagne
di informazione contro il littering”. In questo senso la campagna più nota è Piccoli gesti grandi crimini, realizzata dall’associazione Marevivo in collaborazione con British American Tobacco Italia e il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica (oggi MASE) e dell’ANCI. Vi sarà capitato di vederla, anche perché ha un forte impatto visivo: viene realizzata “una finta scena del crimine in cui, accanto alle sagome delle vittime raffiguranti pesci, tartarughe e altri animali marini, viene posta la riproduzione di un mozzicone gigante e di altri rifiuti come simboliche armi del delitto“.
Ma le strategie di comunicazione utilizzate in questi anni sono varie, e vengono analizzate in maniera ampia nel report di Erion Care. C’è poi la campagna #Cambiagesto, promossa e finanziata da Philip Morris Italia, che grazie al supporto delle istituzioni locali e al coinvolgimento delle tabaccherie e di 2.600 volontarie e volontari, dal 2019 a oggi ha raccolto più di 186 chilogrammi di mozziconi dispersi nell’ambiente.
Se la sensibilizzazione delle persone è il primo passo da effettuare, certamente non può essere l’unico. Considerando il fatto che sempre più spesso si fuma all’aperto, bisogna fornire gli strumenti necessari per far sì che le persone possano conferire correttamente i mozziconi. Il report di Erion Care elenca alcuni degli esperimenti messi in campo in questi anni in Italia:
1) posacenere in plastica riciclata tascabili e riutilizzabili;
2) posaceneri pubblici nelle aree urbane maggiormente frequentate;
3) posaceneri da strada in alluminio e cartone riciclati, posizionati negli spazi esterni a bar e ristoranti (individuati appunto come “hotspot”);
4) guerrilla marketing, in cui “l’elemento centrale di queste attività di comunicazione è l’utilizzo di tecniche non convenzionali per catalizzare l’attenzione delle persone, con la speranza che questo possa modificare il loro comportamento nel futuro”;
5) gamification, vale a dire “l’utilizzo di dinamiche tipiche dei giochi per attrarre gli utenti e muoverli verso l’obiettivo in maniera divertente, spesso in situazioni in cui è previsto che questi sostino almeno per qualche minuto, si pensi ad esempio alle fermate degli autobus”
Il ruolo della direttiva SUP
Non si parte da zero, dunque, nel contrasto al littering. E dal 2019 c’è un nuovo importante supporto legislativo: si tratta della direttiva SUP, che mira a ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente. E che prevede misure specifiche per i mozziconi.
“Nel caso dei prodotti del tabacco – si legge nel report di Erion Care – la direttiva disciplina solo i filtri e quei prodotti monouso che contengono filtri, ritenendo necessario ridurre l’enorme impatto ambientale causato dai rifiuti post-consumo dei prodotti del tabacco con filtri contenenti plastica che sono gettati direttamente nell’ambiente. La direttiva inserisce i “prodotti del tabacco con filtri e filtri commercializzati in combinazione con i prodotti del tabacco” tra i prodotti di plastica monouso, per i quali prevede: la marcatura, l’introduzione di sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore (in inglese, Extended Producer Responsibility, EPR), e misure di sensibilizzazione”.
Inoltre “per finanziare i costi di gestione e di rimozione dei prodotti del tabacco
con filtri, nonché i costi delle misure di sensibilizzazione per prevenire e ridurre tali rifiuti, l’articolo 8 introduce sistemi EPR per i produttori. In particolare, gli Stati membri provvedono a che i produttori coprano almeno i seguenti costi:
• i costi delle misure di sensibilizzazione;
• i costi di rimozione dei rifiuti da tali prodotti dispersi e il successivo
trasporto e trattamento di tali rifiuti;
• i costi della raccolta e della comunicazione dei dati”.
La direttiva SUP prevedeva che i sistemi EPR dovessero essere istituiti entro il 5 gennaio 2023. A giugno 2022, come già accennato, in Italia nasce Erion Care che ha un obiettivo molto chiaro: “con la nascita del nuovo sistema EPR per i prodotti del tabacco si passa infatti da azioni individuali e volontarie realizzate da produttori, associazioni ambientaliste e pubbliche amministrazioni a un sistema che lavora in modo coordinato ed uniforme a livello nazionale”. Gli attuali consorziati di Erion Care (il dato è riferito al 15 dicembre 2022) rappresentano circa il 90% del mercato dell’industria del tabacco in termini di immesso al consumo.
“Gli obiettivi di Erion Care – si legge ancora nel report – saranno oggetto di uno specifico Accordo di Programma nazionale per l’EPR dei prodotti del tabacco. La definizione di tale Accordo è attualmente in atto, ad opera del tavolo di confronto avviato a novembre 2022 tra il Consorzio, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e le Associazioni nazionali dei gestori dei servizi ambientali (Utilitalia ed Assoambiente)”. Servirà dunque uno sforzo congiunto, attraverso i principi di collaborazione e corresponsabilità, così come stabilito dalla stessa direttiva SUP, affinché gli odiosi e nocivi mozziconi diventino presto il ricordo di una cattiva pratica.
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