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sabato, Novembre 30, 2024

Per una batteria europea sostenibile. La ricerca poderosa di Silvia Bodoardo

Nella quinta puntata del podcast Poderosa, Silvia Bodoardo, docente e ricercatrice del Politecnico di Torino, ci porta nel cuore delle auto elettriche, per scoprire le sfide legate all'energia che ci attendono

Alessandro Coltré
Alessandro Coltré
Giornalista pubblicista, si occupa principalmente di questioni ambientali in Italia, negli ultimi anni ha approfondito le emergenze del Lazio, come la situazione romana della gestione rifiuti e la bonifica della Valle del Sacco. Dal 2019 coordina lo Scaffale ambientalista, una biblioteca e centro di documentazione con base a Colleferro, in provincia di Roma. Nell'area metropolitana della Capitale, Alessandro ha lavorato a diversi progetti culturali che hanno avuto al centro la rivalutazione e la riconsiderazione dei piccoli Comuni e dei territori considerati di solito ai margini delle grandi città.

Se in Italia è in corso una discussione sul riutilizzo delle batterie al litio è probabilmente anche merito di Silvia Bodoardo, docente al Politecnico di Torino, responsabile dei programmi europei sulla ricerca di soluzioni in grado di rimettere in circolo le materie prime critiche. Ma soprattutto, solo da quest’anno, sul sito della sua università Bodoardo risulta essere una professoressa: “Dopo anni sul sito della facoltà c’è scritto che sono professoressa e non professore”.

Silvia Bodoardo
Silvia Bodoardo. Foto: Politecnico di Torino

La quinta puntata di Poderosa, la serie podcast curata da A Sud, Tuba, EconomiaCircolare.com e prodotta da Fandango, è un viaggio che arriva nel cuore di tanti oggetti, dove a pulsare c’è una batteria. In un episodio che scompone oggetti e materiali, intuiamo anche che esistono ancora tanti pregiudizi difficili da smontare. In questo ascolto tutto elettrificato, le ricerche di Silvia Bodoardo ci fanno capire meglio una delle sfide più importanti del nostro tempo, quella legata all’energia.

[ASCOLTA IL PODCAST PODEROSA, Femminista, sostenibile, circolare]

Lunga vita alle batterie 

Al Politecnico di Torino Silvia Bodoardo guida una task force europea che sta studiando metodi e strumenti per allungare la vita delle batterie che alimentano le auto elettriche. Questo episodio di Poderosa è prima di tutto una lezione sull’energia: la chiarezza con cui Bodoardo parla di elettrochimica consente a chi ascolta di avvicinarsi con più consapevolezza a tutti gli oggetti elettrici ed elettronici che abbiamo intorno. Grazie alla voce della protagonista di questa puntata capiamo qualcosa in più sulla corsa all’elettrico dell’Unione Europea.

La batteria europea nasce per essere sostenibile, viene disegnata per essere riutilizzata e riciclata. In Europa abbiamo pochi materiali disponibili ma possiamo lavorare per rimetterli in circolo, basti pensare che le batterie a litio delle nostre auto non sono ancora esauste. Per questo dobbiamo capire come allungare la vita delle batterie”, racconta Bodoardo nel podcast.

L‘estrazione del litio è al centro di conflitti armati e di nuove colonizzazioni in diversi paesi africani: si tratta di una materia prima critica che alimenta anche smartphone, tablet e tanti dispositivi che abbiamo in tasca. Allungare la vita delle batterie a litio delle auto elettriche significa quindi evitare nuove estrazioni. La strada è complessa, ma di certo ci allontana dai combustibili fossili e dai giganti del petrolio.

[L’intervento di Silvia Bodoardo a Rethink Batteries, evento finale di Ecodesign the future] 

Sguardi diversi

C’è anche un altro percorso difficile; un sentiero aperto da ricercatrici come Silvia Bodoardo e tante altre scienziate, ossia quello delle donne nelle discipline Stem. Ingegneria, chimica, fisica, matematica sono ancora materie che si declinano al maschile. Bodoardo lo sa bene: “Ho avuto una classica famiglia con un padre lavoratore e una madre casalinga. Negli anni Sessanta e Settanta non era facile avere un asilo nido e altri servizi. Al di là di questo non sono stata limitata nelle mie scelte lavorative in quanto donna, ma ho incrociato comunque le difficoltà di un sistema tutto al maschile”, racconta Bodoardo, che ci tiene a ricordare anche una cosa: “La batteria non è una scatola nera, è un mondo multidisciplinare che richiede chimica, ingegneria, meccanica ed economica. Servono sguardi diversi e anche uno sguardo di genere può aiutare a fare passi in avanti”.

Sono tanti i minuti della puntata dedicati al gender gap e alle difficoltà delle ricercatrici e delle scienziate di accedere a posizioni dirigenziali. Nell’automotive è ancora più complesso, visto che in Italia l’industria dell’auto è annodata ancora a un mondo tutto maschile. Secondo le stime di tanti istituti europei di ricerca, la produzione e lo sviluppo di batterie elettriche richiede 800mila persone. Nuovi posti di lavoro dunque. Serviranno ingegnere, chimiche, fisiche, elettriciste, meccaniche; energie poderose in grado di allontanare il maschilismo, fino a farlo dissipare.

Leggi anche: Il futuro dell’auto elettrica passa dalle batterie. “Il riciclo? Si punta al 100%”

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