Usate pure la definizione che volete: cambiamento climatico o cambiamenti climatici, climate change, crisi climatica (è quella che più ci piace in redazione), la questione del clima che cambia – anzi che sta già cambiando a una velocità impensabile fino a poco tempo fa – è una delle più urgenti da affrontare.
Attorno al clima sono nate nuove attenzioni, nuove preoccupazioni e nuove speranze (poche, a dire il vero). Al centro del dibattito, più preciso sulle testate specializzate e più confuso e contradditorio su quelle generaliste, le politiche nazionali e internazionali che con molta fatica gli Stati stanno provando ad assumere: temi come la riduzione delle emissioni e l’adattamento climatico stanno uscendo dalle nicchie specialistiche e diventano oggetto di dibattiti pubblici.
Sul clima che cambia e sull’urgenza di intervenire negli ultimi anni sono nati nuovi movimenti ambientalisti: in principio sono stati i Fridays For Future, che hanno esteso a livello globale gli “scioperi per il clima” inventati dalla fondatrice Greta Thunberg; poi è stato il turno di Extincion Rebellion, con le loro pratiche di disobbedienza civile nelle piazze e nelle città; e da circa un anno, almeno in Italia, la scena è stata (quasi) monopolizzata dalle proteste ancora più eclatanti di Ultima Generazione, con gli ormai noti blocchi del traffico e le azioni dimostrative su opere d’arte e luoghi culturali. Accanto poi alle “nuove” associazioni ambientaliste, anche quelle “storiche” – da Legambiente ad A Sud – hanno focalizzato molte delle loro attività sul clima che cambia.
Se da una parte, dunque, di clima si parla sempre più spesso – al netto del greenwashing e, meno spesso benché presente, del negazionismo – a EconomiaCircolare.com crediamo tuttavia che in questa pioggia di informazioni serva imparare a destreggiarsi, saper distinguere le verità dalle veline, fare un accorto uso dei termini adatti, saper leggere e interpretare la mole di dati, fornire gli strumenti d’analisi di una realtà in continuo movimento.
A queste funzioni prova ad assolvere il nostro Speciale sul clima: lo faremo senza dare mai nulla per scontato, spiegando i termini e i concetti più tecnici, offrendo punti di vista solo apparentemente laterali. E ovviamente concentrando le nostre analisi sul ruolo, ancora sottovalutato ma centrale, dell’economia circolare nel contrasto alla crisi climatica.
Come sempre, rinnoviamo l’invito a inoltrarci contributi, critiche e suggerimenti. Intanto buona lettura circolare.
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