Il legame tra Maker Faire Rome, la fiera europea dell’innovazione, e l’economia circolare lo vediamo già nella location scelta per questo evento finalmente tornato in presenza: il gazometro Ostiense, simbolo di rigenerazione urbana e di impianti industriali che trovano oggi una nuova vita.
In programma a Roma dall’8 al 10 ottobre, promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Roma e fruibile in presenza o su piattaforma digitale, Maker Faire Rome – The European Edition quest’anno offrirà più di 240 gli spazi espositivi, tra stand e aree allestite, con prototipi e progetti tutti da scoprire.
Progresso e condivisione
Obiettivo della fiera è “favorire il progresso attraverso la condivisione di idee creando un ecosistema virtuoso tra makers, imprese, istituzioni, scuole, università e centri di ricerca”, spiegano gli organizzatori. “Maker Faire 2021 è un appuntamento importante e sono davvero felice che torni in presenza, in un luogo simbolico e mai aperto al pubblico prima d’ora, il Gazometro Ostiense”, dice Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma. “È un messaggio di speranza e di fede verso il futuro, che sarà scandito dall’elemento dell’innovazione. Sono tanti gli ambiti in cui quest’ultimo interviene, tra questi quello dell’economia circolare, e attraverso i progetti presenti alla fiera sarà possibile comprenderne il valore. L’innovazione rimane uno dei motori fondamentali dello sviluppo globale, che ci ha protetto nel momento difficile della pandemia e che ora ci aiuterà a guardare avanti, ad un mondo più sostenibile”.
Sotto al gazometro Ostiense
L’area del gazometro occupa una superficie di oltre 12 ettari dove Eni – main partner della manifestazione – sta procedendo al recupero delle aree industriali. Proprio in queste aree è stato inserito l’headquarter di Joule, la scuola di Eni per l’impresa e ZERO, l’acceleratore “clean tech” della Rete Nazionale CDP che vede partecipare anche Lventure, ELIS, Acea, Maire Tecnimont e Microsoft.
Scorrere l’elenco dei progetti partecipanti è come guardare in un caleidoscopio di idee e innovazioni, alcune delle quali veramente inattese. EconomiaCircolare.com prova a fornire un’anteprima dei progetti di economia circolare che saranno al gazometro. Li trovate di seguito raccontati con le parole di chi quelle innovazioni le porta in mostra (quindi senza possibilità di verificarne l’effettiva efficacia, ma come un invito a visitare e verificare, come faremo anche noi, di pesona). Seguiteci!
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Una cappa da cucina per il compost
Komposta è una cappa da cucina che, sfruttando il calore proveniente dal piano cottura, disidrata gli alimenti o trasforma gli scarti alimentari in compost, spiegano gli autori del progetto. Grazie alla termoventilazione, la disidratazione avviene eliminando il problema dei cattivi odori ed ottenendo dopo 24 ore un prodotto asciutto o un pre-compost di qualità. Il processo è incentivato dalla rotazione automatica di un contenitore forato interno, come un cestello di lavatrice, estraibile e lavabile e fondamentale per una aerazione completa. In assenza di calore proveniente dal piano cottura, Komposta attiva dei cicli automatici di termoventilazione a bassa potenza.
Alghe per depurare le acque reflue
Alla Maker Faire potremo osservare anche un impianto per il trattamento delle acque reflue che impiega microalghe naturalmente residenti nelle stesse acque, per migliorarne la depurazione prima del rilascio in natura. Il progetto, spiegano gli autori, combina il concetto di stagno aperto con quello di fotobioreattore chiuso per garantire la crescita delle microalghe. La depurazione da microalghe ha un doppio obiettivo: depurazione delle acque e produzione di biomassa algale da valorizzare per scopi bioenergetici o per la produzione di fertilizzanti organici.
Dagli agrumi di Sicilia solventi ecocompatibili
Studiare i terpeni di arancio e limone e utilizzarli come solventi ecocompatibili in sostituzione ai solventi sintetici, dannosi per l’ambiente. È il progetto della Classe 4A Chimica ITI Cannizzaro di Catania: dalle bucce di agrumi infatti, mediante distillazione in corrente di vapore, spiega la 4A, si ottengono olii essenziali che si distinguono dai solventi sintetici per la componente naturale e per il basso impatto ambientale nello smaltimento.
Un “lombrico” di comunità
“LombriCOMPOSTiera” è una compostiera di comunità che mette insieme i concetti di economia circolare e agricoltura 4.0, raccontano i progettisti. Pensata per essere personalizzato (condomini e aziende agricole medio-grandi, scuole, mense, piccoli comuni), il suo design ricorda la forma di un lombrico e ha al suo interno un sistema automatizzato gestibile da remoto. La trasparenza del vetro di alcune porzioni della struttura esterna permette di visionare la parte interna della compostiera, facendone anche uno strumento didattico.
Edilizia sostenibile con l’economia circolare
Realizzare materiali per la bioedilizia grazie all’economia circolare: è questo il core business della startup Cleantech RECO2: recuperare vari tipi di materie prime seconde (vetro, scarti ceramici, di acciaierie, ecc.), spiega l’azienda, e trasformarli in una gamma di prodotti per un’edilizia più sostenibile. Il tutto con un processo a temperature inferiori a 100 °C.
Cosmetica green
L’Università di Pisa propone il progetto Eco-sustainable cosmetic product from waste material per la progettazione e sviluppo di un prodotto cosmetico ecosostenibile da materiali di scarto e formulato con eccipienti e processi produttivi completamente green e vegani. A partire da materiali come scarti alimentari e sottoprodotti (es. uva e melograni) verranno estratti principi attivi dalla potente azione antiossidante, antietà, lenitiva e idratante. Partendo da studi di letteratura ed esperimenti i ricercatori hanno notato che la maggior quantità di principi attivi interessanti da questo punto di vista è concentrata nella biomassa residua dei rifiuti. Tra questi composti, molti di essi hanno potenziali applicazioni in vari campi tra cui i cosmetici, come gli acidi grassi polinsaturi, i composti fenolici, i flavonoidi, le proantocianidine e le vitamine.
(S)Plastica dal latte
SPlastica propone una tecnologia per trasformare il latte scaduto in bioplastica, attraverso una sintesi, spiegano gli ideatori del progetto, sostenibile a livello economico e ambientale. I prodotti di SPlastica sono costituiti da biopolimeri naturali, in accordo con la nuova direttiva UE2019/904 sulla messa al bando della plastica monouso, sono 100% biodegradabili e compostabili a temperatura ambiente, si dissolvono in acqua di mare in circa 60 giorni e presentano un’elevata stabilità e resistenza alla temperatura e al contatto con saponi.
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Come partecipare
Per partecipare in presenza, oltre al rispetto della normativa vigente anti-Covid 19, è necessario acquistare, esclusivamente on line, i biglietti per l’ingresso direttamente dal sito www.makerfairerome.eu. Sempre dalla home page del sito, le info per chi preferisce seguire la manifestazione da remoto.
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