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venerdì, Novembre 15, 2024

20 consigli dall’ENEA per non sprecare acqua in casa

Dagli scarichi dei condizionatori alle perdite dei rubinetti, dal riciclo delle acque grigie fino agli impianti pensati contro gli sprechi: Enea ha stilato una guida di 20 consigi per il risparmio di acqua in casa. Senza dimenticare, però, che ci sono problemi come le perdite degli acquedotti e l’inefficienza degli usi agricoli

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Redazione EconomiaCircolare.com

La crisi idrica che il Paese, e alcune Regioni in particolare, stanno vivendo non ha una causa unica. Come abbiamo raccontato, tra i fattori all’origine di questa siccità, la più grave da decenni, vanno annoverate la scarsità di precipitazioni (legata anche alla crisi climatica), le gravissime perdite degli acquedotti, l’insufficienza degli investimenti sulle infrastrutture, la riluttanza delle Regioni a ridurre i consumi agricoli, i comportamenti di noi utenti. “L’acqua è una risorsa preziosa. I problemi legati alla sua disponibilità, che siano essi connessi alle minori precipitazioni su base stagionale, alla siccità, oppure all’eccesso di domanda rispetto alle risorse idriche utilizzabili, interessano numerose aree del territorio nazionale ed europeo e rendono necessarie azioni a livello locale e di carattere multisettoriale, da pianificare sul lungo termine evitando il ricorso a logiche di intervento di tipo emergenziale”, spiega Luigi Petta, responsabile del Laboratorio Tecnologie per l’uso e gestione efficiente di acqua e reflui ENEA.

Come ricorda Enea, il consumo di acqua ad uso civile (residenziale e terziario) rappresenta circa il 20% dei consumi totali italiani. A farla da padrone è invece l’agricoltura: “Nel nostro Paese i prelievi di acqua dolce per gli usi agricoli rappresentano circa il 50% del fabbisogno idrico totale; questo significa che, per affrontare momenti di carenza idrica come questo con danni alla produzione agricola, è fondamentale efficientare le tecniche irrigue utilizzando quelle a maggiore efficienza (irrigazione subsuperficiale, irrigazione sottochioma, irrigazione a goccia) e puntare su ricerca e innovazione tecnologica per favorire il riuso delle acque reflue trattate”.

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I consigli di ENEA contro gli sprechi di acqua in casa

Pensando a noi consumatori e alle nostre abitazioni, ENEA ha elaborato una guida di 20 consigli – dai gesti quotidiani fino all’impiantistica, se ad esempio avete beneficiato del bonus 110% o state comunque ristrutturando l’abitazione – per contrastare lo spreco di acqua, “sottolineando gli errori da evitare, ma anche soluzioni e tecnologie soprattutto in ambito residenziale”.

Eccoveli qui di seguito.

  • Mantenere efficiente l’impianto idrico e verificare la presenza di perdite occulte: si calcola che con un rubinetto che gocciola si perdano fino a 5 litri al giorno;
  • Chiudere bene il rubinetto per evitare che l’acqua scorra inutilmente. Ad esempio mentre ci stiamo lavando le mani: in un minuto evitiamo lo spreco di almeno 6 litri d’acqua; se mentre ci laviamo i denti lasciamo scorrere l’acqua sprechiamo fino a 30 litri (consumiamo solo 1,5 litri se non la lasciamo scorrere); ancora, chiudere il rubinetto durante la rasatura consente un risparmio fino a 20 litri;
  • Raccogliere l’acqua fredda non utilizzata quando si attende di ricevere quella calda; effettuare prima le operazioni che richiedono acqua fredda (ad esempio per lavarsi i denti) e poi quelle che richiedono acqua calda (ad esempio per farsi la barba);
  • Stesso consiglio in cucina, per le operazioni di preparazione degli alimenti o il lavaggio della verdura usare le bacinelle anziché l’acqua corrente. Si calcola che per bere e cucinare vengano consumati circa 6 litri di acqua al giorno pro capite e per lavare i piatti a mano almeno 40 litri. Tuttavia lo spreco può arrivare anche a 12 litri al minuto se non si chiude il rubinetto;
  • Riutilizzare l’acqua di cottura della pasta o del lavaggio delle verdure per sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie o per annaffiare (quando non è salata);

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  • Utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico. Si calcola che per un carico di lavastoviglie (classe A) senza prelavaggio vengano utilizzati fino a 15 litri (7 litri in classe A+++), mentre per un carico di lavatrice (classe A) si impiegano 45 litri. Preferire inoltre programmi di lavaggio a temperature non elevate (40-60° C). Inoltre, ricorda ENEA, con l’installazione di pannelli solari si eviterebbero i consumi elettrici per scaldare l’acqua necessaria agli elettrodomestici.
  • Preferire, quando possibile, rubinetti con sensori o con rompigetto aerato che riducono il flusso dell’acqua e hanno maggiore efficacia di lavaggio, avendo cura di mantenerli in efficienza (ad esempio, utilizzando la chiavetta raschiatrice);
  • Installare sciacquoni a doppio tasto per risparmiare anche 100 litri al giorno, considerando che ad ogni utilizzo di modelli con un solo pulsante si usano fino a 16 litri di acqua;
  • Scegliere la doccia invece che la vasca da bagno, in questo modo si risparmiano fino a 1.200 litri all’anno. Si stima che per fare un bagno in vasca si consumino mediamente fra i 100 e i 160 litri di acqua mentre per fare una doccia di 5 minuti se ne consumano al massimo 40 litri, ancora meno se si chiude il rubinetto quando ci si insapona;
  • Chiudere l’impianto centrale in caso di periodi prolungati di mancato utilizzo (ad esempio, quando si parte per le vacanze);
  • Installare sistemi di raccolta per l’acqua piovana per usi non potabili (lavaggio toilette, lavaggio auto) e per innaffiare (l’acqua piovana è meno dura e più gradita alle piante), evitando di farlo nelle ore calde per ridurre l’evaporazione. In Italia cadono mediamente circa 800 mm di pioggia l’anno. Questo significa che su una superficie di circa 80 m2si può raccogliere l’acqua necessaria per una persona per un anno;
  • Utilizzare per l’irrigazione sistemi temporizzati, a goccia o in subirrigazione, in virtù della loro maggiore efficienza;
  • Evitare di lavare la propria auto usando acqua potabile, in questo modo potremmo risparmiare 400-500 litri;
  • Coprire la superficie delle piscine con teli per evitare l’evaporazione;
  • Recuperare l’acqua di condensa dei condizionatori o dell’asciugatrice, per usi domestici, come ad esempio per il ferro da stiro;
  • Diversificare l’uso dell’acqua a seconda della sua qualità (potabile, piovana, grigia, nera);
  • Utilizzare, ove possibile, tecnologie per il riutilizzo delle acque grigie, cioè delle acque generate dalle operazioni di igiene personale. Un impianto dedicato al riciclo delle acque da docce, lavabi e vasche e, in alcuni casi, dalle condense dei condizionatori o dalle caldaie, ne garantisce il trattamento per il successivo impiego per usi “secondari” come lo sciacquone del water, l’irrigazione delle aree verdi, le operazioni di lavaggio;
  • In giardino, attorno alle piante, effettuare un’adeguata pacciamaturain modo da mantenere il più possibile l’acqua nel terreno; inoltre preferire piante che necessitano di minori quantità di acqua e fare attenzione a non irrigare zone impermeabili;
  • Installare coperture vegetali sui tetti e giardini pensili. Si tratta di soluzioni che permettono di assorbire fino al 50% di acqua piovana e di rallentare il deflusso della pioggia nel sistema idrico della città, riducendo la possibilità di allagamenti in caso di forti precipitazioni. I tetti verdi favoriscono inoltre l’isolamento termico del tetto, riducono le polveri sottili e favoriscono un microclima più gradevole, riducendo l’effetto albedo;
  • Nelle superfici esterne agli edifici, utilizzare pavimentazioni drenanti al fine di conservare la naturalità e la permeabilità del sito, favorire la ricarica delle falde ridurre la subsidenza e mitigare l’effetto noto come isola di calore.

Leggi anche: Dall’antichità all’Ucraina, breve storia delle guerre per l’acqua

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