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domenica, Dicembre 15, 2024

Verso la COP26, ultima chiamata per il clima. Con un occhio di riguardo ai giovani

In attesa del meeting di Glasgow dall’1 al 12 novembre, tutti gli appuntamenti dell’anno per la lotta al cambiamento climatico. In Italia si svolgeranno i preparativi dell’incontro coi giovani dal 28 al 30 settembre, mentre l'Unione europea ribadirà che intende raggiungere la neutralità climatica al 2050

Nicoletta Fascetti Leon
Nicoletta Fascetti Leon
Giornalista pubblicista, allevata nella carta stampata. Formata in comunicazione alla Sapienza, in giornalismo alla Scuola Lelio Basso, in diritti umani all’E.ma (European Master’s Programme in Human Rights and Democratisation) di Venezia. Ha lavorato a Ginevra e New York nella delegazione UE alle Nazioni Unite. Vive a Roma e da nove anni si occupa di comunicazione ambientale e progetti di sostenibilità

Il cambiamento climatico si fa di nuovo largo nell’agenda politica internazionale. Con l’avvicinarsi della ventiseiesima Conferenza delle Parti dell’UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), che si terrà dall’1 al 12 novembre 2021 a Glasgow, si intensifica l’attività dei negoziatori per il clima, così come si riempie il calendario di appuntamenti politici per preparare il terreno della COP26.

Rimandata di una anno a causa dell’emergenza Covid19, l’annuale conferenza dell’organo sovranazionale più importante in materia di cambiamento climatico, avrà il compito di tenere alta l’ambizione degli stati membri e tenere fede all’accordo di Parigi firmato nel 2015 (COP21).

Il rientro degli Stati Uniti nell’accordo, dopo il ritiro voluto dall’ex presidente Trump, rende il prossimo appuntamento particolarmente significativo. La Conferenza delle Parti dovrà fare il punto sullo stato di avanzamento delle azioni intraprese dagli stati per rispettare l’impegno di tenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 ºC e proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 ºC.

La strada sembra tutta in salita, considerato che gli impegni assunti dai singoli paesi sono giudicati largamente insufficienti dal NDC Syntesis Report delle Nazioni Unite dello scorso febbraio. Sulla base dei dati a disposizione, entro il 2030 è prevista una riduzione dello 0,7% delle emissioni rispetto al 2010, mentre  le emissioni nette dovrebbero essere ridotte del 45% per raggiungere l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura di 1,5°C”.

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Le promesse dei leader

Intanto alcune dichiarazioni di intenti sono state già espresse nel Summit dei leader sul clima voluto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il 22 e il 23 aprile scorsi. Quaranta leader mondiali riuniti in modalità virtuale hanno ribadito gli impegnati a cooperare per ridare slancio all’accordo di Parigi e porre le basi di un nuovo “momentum” alla COP26. Gli Stati Uniti hanno annunciato che ridurranno le emissioni del 50-52% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005, come riportato nel loro NDC (Contributo determinato a livello nazionale).

Il Giappone e il Canada hanno aumentato il loro precedente obiettivo di riduzione delle emissioni. Il primo ha dichiarato di passare dal 26% al 46-50% rispetto al 2013 entro il 2030, il secondo dal 30% al 40-45% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030. Anche l’Unione Europea, che punta a giocare un ruolo guida e tirare la volata dell’ambizione mondiale, ha in cantiere una legislazione sulla neutralità climatica per il 2050 e un obiettivo collettivo di riduzione delle emissioni nette dei gas a effetto serra (al netto degli assorbimenti) pari ad almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

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Un meeting dopo l’altro

Con la primavera, si è infittito il calendario degli impegni. Il 6 e 7 maggio è stata la volta del Dialogo sul Clima di Petersberg, co-ospitato da Regno Unito e Germania, per avviare il percorso politico in vista dei negoziati di Glasgow. Un altro appuntamento internazionale si è svolto a Seul (30 al 31 maggio), durante il P4G (Partnering for Green Growth and the Global Goals 2030) dal tema “Ripresa verde e inclusiva verso la neutralità climatica”. In Cornovaglia (11-13 giugno) si è svolto il summit dei leader delle nazioni del G7, guidato dal primo ministro britannico Johnson, con l’obiettivo dichiarato di combattere gli effetti negativi della pandemia da Covid 19 nel mondo e porre le basi per un futuro più verde e prospero. Di recente si è poi conclusa la sessione degli organismi sussidiari della Conferenza ONU sul cambiamento climatico (31 maggio-17 giugno), in modalità virtuale.

Si tratta di un appuntamento negoziale importante, che normalmente si svolge a Bonn, e prepara le decisioni che dovranno poi essere consolidate nelle giornate della COP. La dichiarazione conclusiva dell’UE lascia spiragli di ottimismo, anche se la strada per rendere gli accordi di Parigi effettivi, sembra tutt’altro che segnata.

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La parola ai giovani

Per quanto riguarda il nostro paese, che quest’anno detiene la presidenza del G20 ed è partner del Regno Unito nell’ospitare la prossima COP, si intensificano i preparativi per gli appuntamenti di fine settembre a Milano. Youth4climate: Driving Ambition è il titolo dell’iniziativa che dal 28 al 30 settembre chiamerà a raccolta 400 giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, provenienti dai 197 stati membri dell’UNFCCC per discutere e influenzare le trattative che si svolgeranno alla Pre-COP26 di Milano – la conferenza preparatoria che si tiene dal 30 settembre al 2 ottobre – e alla COP26 di Glasgow.

L’incontro si inquadra nel percorso di coinvolgimento dei giovani, avviato nel 2019, con lo United Nations Youth Climate Summit di New York. Sull’onda del successo del movimento Fridays for Future e della notorietà della giovane attivista Greta Thunberg, anche i decisori politici nei loro summit hanno voluto dare spazio ai giovani, quali principali attori del cambiamento. Infine, gli appuntamenti istituzionali sono accompagnati in Italia dalla campagna All4Climate, che intende promuovere tutti gli eventi dedicati alla lotta contro i cambiamenti climatici svolti in Italia durante l’anno.

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Un’agenda per il clima

Di seguito, una sintesi degli appuntamenti istituzionali del 2021, avvenuti e in procinto di avvenire, che intendono tracciare la strada della comunità internazionale verso l’ambizioso rilancio di un’economia più pulita, una ricostruzione più verde e un pianeta più in salute.

  • MINISTERIALE CLIMA E SVILUPPO, 30 marzo 2021
  • SUMMIT DEI LEADER SUL CLIMA, 22-23 aprile 2021
  • DIALOGO SUL CLIMA DI PETERSBERG, 6-7 maggio 2021
  • P4G, 30-31 maggio 2021
  • 12a MINISTERIALE ENERGIA PULITA (CEM), 31 maggio-6 giugno 2021
  • CONFERENZA ONU SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO – SESSIONE DEGLI ORGANISMI SUSSIDIARI, 31 maggio-17 giugno 2021
  • VERTICE DEI LEADER DEL G7, 11 – 13 giugno 2021
  • G20 – AMBIENTE, CLIMA ED ENERGIA, 22-23 luglio 2021
  • 54a SESSIONE DEL COMITATO INTERGOVERNATIVO SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO (IPCC-54), 26 luglio-6 agosto 2021
  • 76a SESSIONE DELL’ASSEMBLEA GENERALE DELL’ONU, 14 settembre 2021
  • SETTIMANA DEL CLIMA NYC, 20-26 settembre 2021
  • YOUTH4CLIMATE: DRIVING AMBITION, 28-30 settembre 2021
  • CONFERENZA PREPARATORIA PRECOP26, 30 settembre – 2 ottobre 2021
  • VERTICE G20, 30-31 ottobre 2021
  • COP26, 1-12 novembre 2021

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