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lunedì, Dicembre 16, 2024

Acquisti green, qual è il ruolo delle pubbliche amministrazioni? Al via il Forum Compraverde

La pubblica amministrazione italiana, conosciuta come tra le più lenti e pesanti del Vecchio Continente, è in grado di raccogliere la sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza? Per scoprirlo bisogna andare a Roma, dove da 15 anni si tiene l’evento di riferimento in Italia per il Green Public Procurement

Andrea Turco
Andrea Turco
Giornalista freelance. Ha collaborato per anni con diverse testate giornalistiche siciliane - I Quaderni de L’Ora, radio100passi, Palermo Repubblica, MeridioNews - e nazionali. Nel 2014 ha pubblicato il libro inchiesta “Fate il loro gioco, la Sicilia dell’azzardo” e nel 2018 l'ibrido narrativo “La città a sei zampe”, che racconta la chiusura della raffineria di Gela da parte dell’Eni. Si occupa prevalentemente di ambiente e temi sociali.

C’è un aspetto finora poco considerato all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza, più noto con l’acronimo Pnrr, ovvero qual è il ruolo delle pubbliche amministrazioni nella transizione ecologica. Perché sia che si tratti di grandi o piccole opere, di efficientamento energetico o di mobilità sostenibile, molte di queste cose dovranno poi concretamente essere applicate dagli enti locali. I soldi in arrivo con il Next Generation EU sono tanti ma sono vincolati, nel senso che non solo dovranno essere rendicontati ma dovranno essere spesi in determinati modi, attraverso griglie precise che consentono pochi margini di manovra. La pubblica amministrazione italiana, conosciuta come tra le più lenti e pesanti del Vecchio Continente, è in grado di raccogliere questa sfida? Per scoprirlo bisogna andare a Roma, dove da 15 anni si tiene il Forum Compraverde Buygreen, ovvero l’evento di riferimento in Italia per le politiche, i progetti, i beni e i servizi di Green Public Procurement, pubblico e privato.

Si tratta di un evento internazionale, organizzato dalla fondazione Ecosistemi, che unisce annualmente i principali attori coinvolti nella diffusione e l’attuazione degli acquisti di beni e servizi sostenibili e nella costruzione di modelli di sviluppo giusti per la transizione ecologica. La manifestazione nasce nel 2007 per promuovere una cultura diffusa degli acquisti verdi, diventare un luogo di scambio delle buone pratiche, favorire il confronto e le relazioni tra istituzioni, imprese e società civile organizzata, far incontrare la domanda e l’offerta di beni e servizi con caratteristiche green. Il Forum Compraverde permette in sostanza alle pubbliche amministrazioni di realizzare al meglio gli appalti verdi e alle imprese di capire come partecipare alle gare che adotteranno il GPP e qualificare le proprie catene di fornitura, con prodotti, processi e competenze sostenibili.

Leggi anche: la rubrica In Circolo dedicata al Green Public Procurement

Il Forum Compraverde e il Pnrr     

Nel corso degli anni, il Forum Compraverde Buygreen è diventato un appuntamento “obbligato” per le eccellenze che lavorano nel e per il Paese. Uno degli obiettivi del Forum è il raggiungimento degli obiettivi definiti dall’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile. La 15esima edizione del Forum Compraverde ha un programma davvero ricchissimo (che si può leggere qui) e si terrà dal 6 all’8 ottobre presso la sede WEGIL a Roma (largo Ascianghi, 5). Ci sarà anche la nostra testata. Tra le novità di quest’anno un focus specifico e ampio è dedicato proprio al Pnrr. “Sono tre i filoni di questa edizione – racconta Silvano Falocco, direttore della fondazione Ecosistemi – Non si può non partire facendo un punto della situazione. E lo faremo attraverso il punto del GPP associato al Pnrr perché le risorse previste dall’Europa per il miglioramento ambientale arrivano in gran parte attraverso Regioni e Comuni; enti che concorrerranno tra loro, attraverso linee guida definite dai ministeri, a presentare progetti candidabili. Per farlo dovranno rispettare ovviamente i criteri previsti dal Codice degli Appalti ma anche, appunto, quelli nuovi richiesti dalle istituzioni europee. E ciò spetterà anche ai loro fornitori. Una filiera che va dal governo alle amministrazioni locali fino alle imprese, coi nuovi capitolati d’appalto che dunque dovranno rispettare anche specifici requisiti ambientali”.

Siamo pronti ad accogliere gli oltre 200 miliardi di euro previsti fino al 2026? E soprattutto: è pronto il personale della pubblica amministrazione a redigere bandi e appalti ad hoc, considerando che l’uso dei fondi dovrà essere accuratamente rendicontato? “Pensiamo per esempio alle schede DNHS, quelle relative al danno non significativo – riflette Falocco – Sono schede molto tecniche, buona parte del personale attualmente non sarebbe in grado neanche di interpretarle. Oltre ai criteri ambientali minimi ci sono anche i criteri sociali, dove la questione di fa più vaga, dato che il Pnrr fa riferimento al monitoraggio delle catene di fornitura. E francamente è difficile immaginare che ci siano amministrazioni pubbliche che valutino gli audit sociali, quando ci sono, delle imprese”.

Leggi anche: “Verso un’economia circolare”, torna il premio per imprese ed enti locali

La responsabilità sociale negli appalti pubblici

Sul fronte degli appuntamenti fissi, invece, anche quest’anno ci sarà la presentazione dell’Osservatorio sugli appalti verdi. “Quest’anno abbiamo coinvolto i Comuni capoluogo, i Comuni sopra i 30mila abitanti, gli enti parco e, per la prima volta, le aziende sanitarie locali. Saremo in grado di mostrare dunque qual è lo stato di avanzamento del GPP in questi enti. In più abbiamo monitorato le attività portuali, presentiamo un osservatorio sui biolubrificanti e una ricerca realizzata dall’università di Padova che ci racconterà come sono cambiate le aziende e gli enti che hanno vinto il premio Compraverde nelle scorse edizioni”. A ciò il Forum Compraverde aggiunge ogni anno nuovi pezzi d’analisi, che in questa edizione si concentrano sulle attività termali e le attività sportive, insieme al gender procurement e alla progettazione. “Sono tutti assi inediti – dice Falocco – Penso per esempio al tema già accennato della responsabilità sociale, sul quale avremo pure l’intervento dell’ex premier Giuseppe Conte. Non si tratta di un aspetto previsto per esempio dal Codice degli Appalti, né è espressamente compiuto nelle pubbliche amministrazioni, nonostante sia un pilastro che è stato codificato dalla Commissione europea. Temi come la diversità o l’inclusione sociale possono essere affrontati anche sul fronte degli appalti, e il nostro scopo è proprio di aprire nuovi versanti”.

Il Forum Compraverde è poi un’ottima occasione di formazione, sia per i singoli che per gli enti locali, e ciò viene garantito dalla partecipazione in presenza e dalla possibilità di recuperare successivamente gli incontri e i dossier. Con l’auspicio che le occasioni di confronto e di dibattito possano diventare poi reti concrete di collaborazione e di attuazione delle buone pratiche. Infine, aspetto non certo secondario, le premiazioni del Forum Compraverde costituiscono un incentivo al miglioramento, perché sono il miglior attestato di riconoscibilità possibile, grazie all’ampio fronte di collaborazioni che il Forum vanta – dal ministero della Transizione ecologica a Confindustria, da Legambiente all’Anci e tanti altri

“Per il secondo anno consecutivo – conferma Falocco – premieremo pure la migliore tesi di laurea sull’economia circolare e i gpp. La risposta è crescente, segno che le università stanno cominciando a capire l’importanza di questi temi. Più in generale noi siamo convinti che bisogna andare rapidi: il tempo è quello del Pianeta, l’orologio della Terra va più veloce di quello della pubblica amministrazione e delle imprese. Siamo ben consapevoli che il problema più generale è quello della crescita senza limiti e non è che soltanto migliorando l’efficienza ecologica risolvi le questioni. Però rimane un modo per chiedere politiche più incisive. Ecco perché il nostro ruolo non si ferma soltanto alla tre giorni di ottobre, dove la sostenibilità ambientale e gli appalti verdi sono al centro dell’attenzione, ma dura tutto l’anno, affinché si possano monitorare gli impegni presi”.

Leggi anche: La conversione ecologica degli appalti pubblici, il GPP tra potenzialità e nodi da sciogliere

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