Tra le molte cose successe alla fine del 2022 c’è una data, in particolare, che ha fatto discutere molto il mondo economico e sociale che ruota attorno all’economia circolare. Il giorno a cui facciamo riferimento è il 30 novembre 2022, quando la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento sugli imballaggi.
Più precisamente, in una discussa conferenza stampa, la Commissione ha presentato la bozza che intende riscrivere, migliorandole, le regole sulla produzione degli imballaggi e la gestione del loro fine vita, insieme a un policy framework sulle bioplastiche.
“Le proposte di oggi – ha detto in quell’occasione il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo Frans Timmermans – riducono i rifiuti di imballaggio, promuovono il riutilizzo e la ricarica, aumentano l’uso della plastica riciclata e agevolano il riciclaggio degli imballaggi. I cittadini europei vogliono eliminare gli imballaggi eccessivi e quelli inutilmente voluminosi e le imprese sono pronte a rispondere con soluzioni e sistemi di imballaggio sostenibili e innovativi”.
Tutto bene, dunque? Non proprio. Le maggiori opposizioni a livello comunitario sono arrivate proprio dall’Italia. I motivi – insieme all’analisi della proposta e al racconto dei prossimi passi – li trovate in questo nuovo Speciale, curato dalla redazione di EconomiaCircolare.com.
Si tratta di uno Speciale che aggiorneremo a più riprese durante quest’anno: crediamo infatti che, a prescindere da come la si pensi sul tema in questione, già da sole le reazioni del settore e del governo Meloni siano lì a testimoniare dell’importanza del provvedimento in questione, che avrà notevoli ripercussioni sulla vita quotidiana di ciascuno e ciascuna di noi.
Come sempre, attendiamo i vostri suggerimenti e i vostri commenti. E che il nuovo anno sia un anno circolare!
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