Il legno di dieci barconi di Lampedusa si è trasformato in strumenti musicali e oggetti di arte sacra. Falegnami speciali di questa impresa sono i detenuti della Casa di Reclusione Milano – Opera grazie ad un progetto che si chiama Metamorfosi e nasce grazie alla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti in collaborazione con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli e il suo Direttore generale, Marcello Minenna, e la Casa di Reclusione Milano – Opera.
Così dal legno delle imbarcazioni, spesso simbolo di sofferenza e speranza, saranno ricavati violini, viole, violoncelli, dalle tinte accese, da prestare alle orchestre italiane e straniere per poter essere segnale di testimonianza e nuova speranza, operando letteralmente una metamorfosi. Questi strumenti musicali potranno così essere suonati portando con loro una cultura della conoscenza, dell’accoglienza e dell’integrazione attraverso la bellezza e le armonie.
Legno che si fa musica
Un legno, carico di storie e destinato alla demolizione, torna così a vivere facendosi nuovo linguaggio, arte e racconto, in un progetto di economia circolare, ma carico di significati per comunità in difficoltà come possono essere quelle dei migranti e dei detenuti. Con il progetto “Metamorfosi” la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti pone al centro la memoria per ogni persona migrante morta in mare e la necessità di promuovere oggi una cultura dell’accoglienza e del riscatto. Un progetto che avviene nelle carceri italiane, dove attraverso il lavoro si vuole attuare concretamente l’umanizzazione della pena.
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“Alto valore sociale e di legalità”
Il progetto è stato premiato dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per l’alto valore sociale e di legalità di cui è portatore.
“Questo riconoscimento – ha detto il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna – è motivo di orgoglio per tutte le donne e gli uomini dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli che operano spesso in condizioni difficili con grande impegno e professionalità. L’Agenzia consolida e amplia così le iniziative in sinergia con il Terzo settore a cui intende riservare una particolare attenzione quale testimonianza di presenza dello Stato a sostegno delle fasce più deboli e bisognose”.
Insieme agli strumenti musicali che comporranno l’Orchestra del Mare, nel laboratorio di Liuteria all’interno del carcere verranno costruite delle croci da donare alle scuole italiane. Si sviluppa in questo modo il progetto della Fondazione avviato già nel 2015 del “Viaggio della Croce di Lampedusa” che si apre ad una testimonianza ancora più ampia e si rivolge, in accordo con il Ministero dell’Interno, a tutte le scuole italiane. Gli studenti potranno inoltre toccare con mano i barconi che troppo spesso vedono in tv, acquisendo una maggiore consapevolezza del dramma vissuto dai migranti e in alcuni casi ascoltando testimonianze dirette dei processi migratori.
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Un cortometraggio alla Mostra del Cinema di Venezia
Per raccontare questo progetto è stato realizzato un cortometraggio dal titolo Metamorfosi: un canto del mare che è stato presentato alla 79° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, presso lo spazio Regione Veneto/Veneto film Commission dell’Hotel Excelsior a Venezia.
“Il carcere ha tanti volti, ai più sconosciuti. Questa preziosa occasione qui alla Mostra del Cinema di Venezia per il progetto Metamorfosi, di cui siamo particolarmente orgogliosi, evidenzia, alla società libera, un carcere impegnato nella promozione delle persone detenute”. Così il Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Carlo Renoldi che ha aggiunto: “L’attività della liuteria offre infatti un lavoro qualificante e autenticamente riabilitativo, come devono essere tutti i percorsi di reinserimento avviati all’interno degli Istituti. Il progetto ha anche un grande valore simbolico perché i violini sono realizzati con i legni dei barconi su cui i migranti cercavano una nuova vita attraverso il lavoro. Raccontare anche questo aspetto contribuisce ad accendere nuova luce su un mondo che è parte della nostra Repubblica”.
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