Annunciato all’ultimo salone del mobile, anticipando la normativa che nel nostro Paese deve è ancora in incubazione, sta per vedere la luce Re-Design, il Consorzio di FederlegnoArredo che dovrà occuparsi “del fine vita del prodotto di arredo all’interno della filiera”.
Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo (la federazione che riunisce le imprese della filiera industriale che va dalla lavorazione della materia prima legno alla produzione di mobili e arredamento) lo ha definito “un progetto ambizioso che presuppone un importante cambio di paradigma secondo cui ogni produttore è chiamato a pagare gli impatti ambientali di cui è responsabile. Abbiamo deciso di farcene carico”.
Plaude il viceministro all’Ambiente Vannia Gava: “Le imprese italiane sanno anticipare il mercato e mettersi al passo con le sfide a cui siamo chiamati. Il progetto di FederlegnoArredo ne è un eccellente esempio e ci consentirà di accelerare i traguardi di sostenibilità dell’intero comparto e di rinnovare le strategie di tutta la filiera dell’arredamento, interpretando pienamente il concetto di economia circolare”.
Che sulla responsabilità estesa del produttore (Extended producer responsibility – EPR) relativa al mobilio qualcosa bollisse in pentola lo ha fatto capire, allo scorso salone del mobile, sempre il viceministro: “Il MASE plaude (alle iniziative di Federlegno, ndr) e accompagna queste iniziative anche a livello normativo. Contiamo di presentare un modello EPR per il settore dell’arredamento già nel mese di giugno”. L’EPR non è ancora arrivato, ma le imprese non sono rimaste con le mani in mano.
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Cosa sappiamo sul nuovo consorzio
Si tratta, spiega FederlegnoArredo, di un Consorzio che ha l’obiettivo di supportare le imprese dell’arredo “nella piena transizione verso l’economia circolare, nella forma di un sistema collettivo che consenta loro di farsi trovare pronte a una possibile futura implementazione della responsabilità estesa nel settore da parte del legislatore”. Come EconomiaCircolare.com ha raccontato nel caso del tessile, altra filiera d’eccellenza del made in Italy, le imprese si preparano con anticipo alla pubblicazione della normativa (alla stesura della quale ovviamente contribuiscono) dando vita ai soggetti che dovranno garantirne la compliance rispetto alla normativa stessa.
In consorzio non è ancora ufficialmente partito ma, ha spiegato Feltrin, “possiamo dire con orgoglio di essere a lavoro per la definizione dello Statuto a cui poi dovrà seguire la stesura del Regolamento”.
FLA non fornisce ancora dettagli, ma sappiamo che nelle intenzioni dei produttori il consorzio “potrà essere operativo su tutto il territorio nazionale, garantendo il ritiro, la raccolta, il recupero e il riciclo di rifiuti di mobili e altri prodotti di arredo, nonché il riutilizzo”.
Oltre al consorzio Re-Design, come ha spiegato anche il Viceministro Gava, ci sarà anche “un progetto sperimentale, con un accordo di programma, che possa gettare le basi per un nuovo EPR in un settore chiave per il Made in Italy”. Insomma, ci chiarisce il ministero, questo progetto servirà al MASE per scrivere al meglio le norme per l’EPR mobili.
L’obiettivo del nuovo consorzio, ha commentato Maria Porro, presidente di Assarredo “è far sì che la responsabilità estesa del produttore diventi un’opportunità strategica che accompagni la trasformazione del settore verso una reale e piena economia circolare. Un’opportunità di rinnovamento che Assarredo ha deciso di cogliere nell’interesse delle aziende che rappresenta, con una visione sempre più circolare del modello produttivo e con un approccio che parte dal basso”.
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