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domenica, Maggio 19, 2024
RUBRICA

IN CIRCOLO

TAVOLA ROTONDA

Cambiare la formazione per cambiare il paradigma
C

La transizione ecologica non è solo una questione tecnologica o di investimenti. Ha certo a che fare con l’innovazione e la ricerca, con l’impresa e la politica, ma investe anche i comportamenti individuali, il futuro, quindi la formazione delle nuove generazioni, l’adeguata preparazione di lavoratrici e lavoratori ai nuovi processi produttivi e
servizi e, non ultimo, l’università e tutto quello che è formazione post laurea.

Per calare il nuovo paradigma dell’economia circolare in tutte queste dimensioni, è fondamentale ripensare a tutti i livelli cosa si insegna e come. Non a caso, la presidenza della Commissione Europea ha lanciato un nuovo Bauhaus europeo, un’iniziativa creativa, interdisciplinare ma anche fortemente orientata alla formazione, che ambisce a costruire i presupposti culturali per progettare futuri modi di vivere. Bisogna porsi (e porre) domande nuove per trovare nuove risposte. È necessario innovare nel metodo per cambiare il merito delle cose. Si deve studiare e insegnare, forse, una nuova e diversa teoria se si vogliono introdurre nuove e diverse pratiche. Questo partendo dalla scuola dell’infanzia e primaria, per creare una nuova consapevolezza e portare i concetti di circolarità, rigenerazione ed ecocentrismo tra i più giovani. E a cascata fino ai licei e agli istituti tecnici, importanti per garantire non solo le competenze della circolarità, ma un nuovo atteggiamento e una nuova coscienza. Poi ci sono gli Its, Istituti tecnici superiori, che potrebbero essere la fucina dell’ecoprogettazione o ecodesign, della preparazione ai lavori del futuro o alla riscoperta in chiave innovativa di quelli del passato.
Poi ancora l’università, che dovranno imparare a decostruire il “vecchio” paradigma e le “vecchie scuole” economiche e non solo, per poi creare i presupposti teorici e di pensiero per costruire in nuovo paradigma circolare. E a seguire i master, i dottorati, la ricerca, fino ai corsi per i manager, a quelli per aggiornare – in un’ottica di formazione continua – i lavoratori delle imprese e quelli della pubblica amministrazione. Dalla formazione così intesa, insomma, dipenderanno i risultati a lungo termine della transizione in atto.

Abbiamo voluto dedicare questo In Circolo ad un tema evidentemente cruciale, ma che rischia di essere lasciato in secondo piano rispetto ad altri aspetti della riconversione ecologica. Un rischio che non possiamo correre.

Ecodesign e corresponsabilità. Così si vince la partita della doppia transizione

L'ecodesign può trasformare una criticità in opportunità, se saremo in grado di riprogettare le competenze e il modo in cui le trasferiamo. Ma soprattutto se sapremo fare squadra nella sfida della doppia transizione. Il punto di vista dell'impresa a margine del convegno "Ecodesign, competenze, circolarità"

“Ecodesign chiave di lettura delle nuove competenze”. Voci e idee dall’evento su ITS Academy e circolarità

Progettare le nuove professioni della conversione ecologica. Con questo obiettivo si sono svolti, lo scorso 20 settembre a Roma, i lavori dell'evento "Ecodesign, Competenze, Circolarità" organizzato da EconomiaCircolare.com, ISIA Roma Design e Sinergie

Fondo nuove competenze, una formazione “circolare” per cambiare paradigma

Il nostro magazine apre la riflessione sulla necessità di una offerta formativa adeguata alle sfide che abbiamo davanti. E lancia il catalogo di corsi “Training 4 Change” in collaborazione con Sinergie

Puntare sui giovani per un futuro sostenibile: gli eventi del Climate Reality Project per la Cop26

Il programma del gruppo italiano del CRP è inserito nel calendario ufficiale del ministero della Transizione Ecologica. L’obiettivo principale è fare crescere la consapevolezza, tra i giovani e le comunità locali, del ruolo che possono avere nel sostegno alla lotta alla crisi climatica

Un “ritorno al futuro” può cambiare il nostro approccio al cambiamento climatico?

Tendiamo a rimandare le azioni da intraprendere, così come ci insegna la crisi climatica in atto. Cambiare approccio è urgente e necessario. Ecco allora un esperimento, sostenuto da Climate Kic e condotto tra gli altri dall'università Politecnica delle Marche e da Enea, che fa leva sulla realtà virtuale

L’investimento più importante per la transizione ecologica? È il capitale umano

Che si parli di energia, città circolari, trasporti o prodotti sostenibili, nel cambiamento dei processi di lavoro diventano cruciali figure come il circular economy e sustainability analyst, il manager ambientale, il supply chain manager della sostenibilità. Cruciale una formazione che sappia integrare ambiti scientifici, tecnici e professionali

“Affrontiamo questioni che interrogano l’anima stessa della nostra società. Serve un cambiamento culturale ed educativo”

Partendo dai risultati insoddisfacenti del sistema di istruzione italiano, Vittorio Cogliati Dezza si interroga sulle debolezze del modello culturale dominante “incapace di pensare secondo la categoria del futuro”. Da lì, dalla cultura e dalla formazione, si deve ripartire.

L’economia circolare è (anche) educazione. Ecco alcune proposte formative aperte

La transizione dall'economia lineare alla circolare non è più rinviabile. Per raggiungere lo scopo sorgono corsi di laurea e master ad hoc, oltre a percorsi formativi proposti da fondazioni e associazioni. Abbiamo provato a raccogliere l'attuale offerta formativa, e vi invitiamo a fare ulteriori segnalazioni

La circolarità nell’educazione montessoriana

La maestra/o, come la Natura, non parla, con moto di circolarità stimola la curiosità e guida all’osservazione, condividendo espressioni di stupore, di soddisfazione, di delusione

Potenziare le scuole tecnico-professionali per creare le competenze del futuro, la proposta della Cisl

Destinare parte delle risorse del PNRR per investire nella formazione di competenze green, digitali e legate alle esigenze dell’implementazione su larga scala delle strategie dell’economia circolare: solo così, per il sindacato, si può colmare il gap tra istruzione e lavoro e combattere la disoccupazione giovanile