[di Giovanna Borrelli e Francesco Sparano]
Una cooperativa che ripara materiale tecnologico e tutela l’ambiente. Reware ha la formula dell’ elisir di lunga vita dei nostri computer
Sinossi
Computer, tablet e smartphone sono rifiuti speciali. Solo una parte dei materiali di cui sono fatti si può estrarre e riutilizzare; il resto è scarto fatto di plastica e altri composti chimici pericolosi per l’ambiente. Ma un modo per ridurre l’impatto di questi rifiuti esiste: allungare la vita dei nostri pc. Reware lo fa da anni e si è specializzata nella rigenerazione di apparecchiature informatiche dismesse dalle aziende. Nata circa 10 anni fa a Roma come spin–off della Cooperativa Binario Etico, Reware si occupa principalmente di intercettare i computer prima che diventino rifiuti prematuri, li smonta, testa i componenti, cancella i dati in modo sicuro e li ricostruisce. Negli anni, all’interno della loro officina informatica, i soci della cooperativa hanno raddoppiato la vita utile di tonnellate di rifiuti elettronici attraverso interventi come l’aumento della ram, il cambio dei processori, l’utilizzo di dischi SSD e l’installazione di software come Linux. Semplici accorgimenti che permettono di dimezzare l’impatto ambientale perché più anni di vita per un computer significa meno apparecchi in discarica. E Reware non si limita a rigenerare computer. Da sempre, attraverso le sue attività, sostiene progetti di solidarietà sociale, cooperazione internazionale, sviluppo sostenibile e sensibilizzazione ambientale. Un progetto di economia circolare che riesce a mettere insieme in modo vincente grandi imprese, ambiente e organizzazioni del terzo settore.