E allora le batterie? Da qualche tempo la domanda retorica aleggia nelle risposte di chi critica la direzione intrapresa soprattutto dall’Unione europea, che intende sempre più elettrificare i consumi per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica al 2050. Siccome le fonti fossili, ormai è assodato, hanno un impatto ambientale notevolissimo, una transizione basata sulle energie rinnovabili si fa sempre più urgente.
E però resta il problema: e allora le batterie? Vale a dire che la filiera e il ciclo di vita delle batterie, che consentono l’accumulo di energia, sono ugualmente critiche, ugualmente estrattive rispetto a un giacimento di petrolio o di gas. Quanto c’è di vero in questa affermazione? E cosa si sta muovendo nell’ambito dell’economia circolare, affinché la sostenibilità dell’intero settore sia sempre più marcata?
È quel che proviamo ad appurare in questo nuovo Speciale, su cui abbiamo concentrato e concentremo spunti di riflessione a partire dall’attualità, buone pratiche, colli di bottiglia da risolvere e prospettive future. A partire dal fatto, ad esempio, che il mondo dei trasporti del futuro non potrà che essere elettrico, tenuto conto anche dello stop del Parlamento europeo alla vendita di motori termici alimentati a benzina e diesel dal 2035.
Sarà una vera rivoluzione, se pensiamo a quanto è stato dominante il motore a scoppio nello sviluppo umano. Per farci trovare pronti, quella dell’economia circolare è la strada forse più complicata da percorrere ma è l’unica che ci farà arrivare alla meta.
Come al solito, rinnoviamo l’invito a inoltrarci quesiti, suggerimenti e osservazioni. E intanto, come sempre, buona lettura.
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