Dare più tempo ai Comuni, alle Regioni e agli altri soggetti interessati rispetto al termine del 5 marzo per presentare le osservazioni alla Carta nazione delle aree potenzialmente idonee (Cnapi). Sul deposito dei rifiuti radioattivi si va verso una proroga della fase di consultazione e raccolta delle osservazioni, per garantire maggior trasparenza, concertazione e condivisione con i territori. Lo chiedono cinque mozioni depositate alla Camera o comunque pronte: quella sostenuta da M5S, quella del Pd, una di Italia Viva, una Lega e un’altra di Forza Italia.
Al di là dei toni usati nei testi, la cui votazione è slittata a causa della crisi di Governo e delle dimissioni di Giuseppe Conte, uno degli obiettivi comuni è appunto il rinvio dei termini per la presentazione delle osservazioni e del relativo Seminario nazionale, l’avvio del dibattito pubblico vero e proprio, previsto entro 120 giorni.
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La mozione M5S
In discussione generale alla Camera, lunedì 25 gennaio, il Movimento 5 Stelle con il deputato Giovanni Vianello parte dalla necessità di “trasparenza circa le scelte e il coinvolgimento delle comunità locali, per scongiurare l’instaurarsi di un clima di contrapposizione e mobilitazione popolare”, non dissimile a quello del 2003 a Scanzano Jonico, in provincia di Matera. Per evitare il quale si chiede al governo che tutto il processo che porterà ad individuare il sito per il deposito e per il parco tecnologico sia caratterizzato “dalla massima ed effettiva concertazione e condivisione con i territori e le comunità locali interessate, nel rispetto dei principi di trasparenza, leale collaborazione e cooperazione istituzionale”. Con questo obiettivo, i pentastellati chiedono “l’ampliamento dei termini per la formulazione di osservazioni e proposte da parte del pubblico interessato e per lo svolgimento del seminario”.
Proprio per allargare il coinvolgimento delle comunità e garantire un percorso condiviso, si vorrebbe che “la consultazione pubblica sia estesa a tutti i soggetti, portatori di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati”, anche in senza la dimostrazione di un interesse giuridicamente rilevante. E che al Seminario pubblico partecipino non solo i Comuni della Cnapi ma anche quelli limitrofi.
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Nel testo dei 5 Stelle è previsto anche che al Parlamento venga garantita la “puntuale informazione” sull’attività svolta nelle diverse fasi in cui si articola la procedura: dall’aggiornamento e approvazione della Cnapi alle intese raggiunte con le Regioni interessate e gli enti locali coinvolti, fino alla chiusura degli attuali depositi. Tutti i documenti prodotti durante l’iter dovranno essere pubblici e a disposizione dei cittadini: per questo si chiede che vengano resi disponibili sul sito dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, su quello della Sogin, dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e su www.depositonazionale.it, ma anche, grazie a collegamenti ipertestuali a questi siti, sulle pagine web istituzionali de Comuni e delle Regioni coinvolti. Necessario, secondo i firmatari, che venda istituito un Osservatorio sulla trasparenza del processo. Il M5S chiede poi di rafforzare, nella scelta delle aree potenzialmente idonee, i parametri di sicurezza, sia quelli legati al rischio sismico che a quello idrogeologico. Nelle intenzioni dei firmatari, infine, il governo che gestirà il processo dovrà presentare una relazione annuale alle Camere.
Le altre mozioni
Anche i deputati della Lega (primo firmatario della mozione, Molinari), dopo aver denunciando “carenze informative” di un processo pubblico appena iniziato, chiedono al governo “massima condivisione con i territori interessati e una strategia di effettivo coinvolgimento delle regioni”. E per questo affermano la necessità di una proroga “almeno per sei mesi dalla cessazione dello stato di emergenza dovuta alla pandemia sanitaria per COVID-19”.
Una “breve proroga” è necessaria secondo Forza Italia (prima firmataria della mozione: Gelmini) anche “valutando di prevedere che le scadenze partano dal termine dello stato di emergenza”. Inoltre, in ottica di economia circolare e rigenerazione territoriale, si chiede di verificare “se siano state prese in considerazione nell’elaborazione della Cnapi le aree militari dismesse o in fase di dismissione, o aree destinate a siti produttivi dismessi o in corso di dismissione”.
A differenza delle altre mozioni, quella sostenuta da Italia Viva (prima firmataria Fregolent), oltre alla proroga chiede di fare un passo indietro e ritirare il nullaosta rilasciato dai Ministero dello sviluppo economico e dell’ambiente e della tutela del territorio “in previsione di aggiornamenti tanto normativi che della Cnapi stessa”.
La posizione del Partito Democratico
Intervenendo alla Camera nel dibattito sul deposito per i rifiuti radioattivi, Chiara Braga (Pd), ha definito la Cnapi come parte di un processo che “rappresenta una doverosa assunzione di responsabilità, che risponde all’interesse nazionale per dare una sistemazione definitiva ai rifiuti radioattivi, in un’area sicura e tecnologicamente avanzata”. Ha poi sottolineato, rispondendo alle critiche rivolte all’iter che porterà alla realizzazione del deposito, che “nel nostro Paese non è prassi che la realizzazione di opere pubbliche, soprattutto di questa entità, avvenga attraverso una procedura aperta e trasparente, di vero e proprio dibattito pubblico”. Braga ha ricordato poi che, anche in mancanza di candidatura, “non ci sarà nessuna decisione imposta ai territori: è anzi previsto un iter molto articolato e garantito di confronto e trattativa per giungere a soluzione condivisa”.
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