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martedì, Dicembre 24, 2024

I sistemi di deposito cauzionale in Europa tra passi avanti e rinvii

Mentre in Italia le associazioni continuano a chiedere al Ministero della Transizione Ecologica il decreto attuativo sul DRS (Deposit Return Systems), il resto d'Europa fa qualche passo in avanti

Lucia Guarano
Lucia Guarano
Giornalista e autrice, ha firmato per Round Robin editrice il romanzo-inchiesta: “La Guerra è finita”, candidato al premio Strega 2016. Ha collaborato con numerose testate internazionali (Al Jazeera English, Al Arabiya, The National, T- Qatar - The New York Times Style Magazine e Qatar Tribune) e nazionali (Giornalettismo, Huffington Post, Apcom). Ha tradotto dall’inglese il graphic novel “La Lucha” (Ed. Verso Books). Nel 2020 ha firmato, “Ilaria Alpi. Armi e veleni, le verità interrotte”, inchiesta a fumetti uscita in edicola, in allegato al Fatto Quotidiano.

Produciamo, consumiamo e sprechiamo ancora troppo. E le misure attualmente praticate nella gestione dei rifiuti non sono sufficienti. La plastica rappresenta sicuramente la minaccia (e la sfida) più grande; in particolare, i contenitori plastici per bevande, su cui è urgente un radicale cambio di rotta. Ma il problema non è soltanto la plastica: ogni uso singolo di un qualsiasi materiale, come ad esempio vetro o lattina, sia che finisca in natura o meno, rappresenta una perdita di materie prime e la produzione di un impatto ambientale.

Proprio per rispondere a questa urgenza, molti governi europei stanno predisponendo e, in alcuni casi, già adottando i cosiddetti sistemi di deposito e cauzione (Deposit Return Systems). Si tratta di sistemi che permettono le intercettazioni degli imballaggi immessi al consumo che vanno oltre il 90% permettendo così di raggiungere facilmente l’obiettivo di raccolta delle bottiglie in plastica stabilite dalla direttiva SUP (Single Use Plastics) al 2029. EconomiaCircolare.com ha trattato il tema con un approfondito speciale all’inizio del 2021: vediamo cosa è cambiato a quasi un anno di distanza.

Il meccanismo è semplice: al costo standard della bevanda viene aggiunta un sovrapprezzo di deposito, che solitamente consiste in dieci o venti centesimi; cifra che verrà restituita nel momento in cui il consumatore riconsegnerà il contenitore dopo l’utilizzo nella zona di raccolta, situata all’interno o nei pressi del supermercato stesso.

Leggi anche: Il nostro Speciale sul Deposito su cauzione

Il caso scozzese: ritardi e pressioni delle lobby

In Scozia il Parlamento ha già votato in favore dell’adozione del DRS su tutto il territorio nazionale con una cauzione di 20 pence su tutti gli imballaggi per bevande in plastica, vetro o lattina.

Ma il progetto, inizialmente previsto a partire dal primo luglio 2022, ha subito una forte battuta di arresto e il governo ne posticipato la partenza all’autunno del 2023. Un ritardo che secondo i gruppi ambientalisti, sarebbe dovuto alle forti pressioni di rivenditori e produttori.

“Un ulteriore ritardo, subito dopo che la Scozia ha ospitato la Cop26, invierebbe un chiaro messaggio al mondo che, nonostante tutte le sue belle parole, il governo scozzese semplicemente non è seriamente intenzionato a lottare per lo ‘zero netto’”, avevano denunciato le ong ambientaliste di fronte alle prime indiscrezioni.

Zero Waste Scotland, una no profit pubblica, ha stimato che il sistema di restituzione dei depositi ridurrebbe le emissioni di carbonio in Scozia di 160mila tonnellate all’anno. Mentre dopo il rinvio del governo John Mayhew, direttore dell’Associazione per la protezione della Scozia rurale, ha spiegato che questo ritardo comporta 173.000 tonnellate di emissioni evitabili di carbonio, 55 milioni di rifiuti dispersi e 7,3 milioni di sterline in rifiuti evitabili e costi di pulizia delle strade per gli enti locali.

Leggi anche: Appello dei produttori di bevande europei alla Commissione: “Acceleri sul deposito su cauzione”

Regno Unito: l’Environment Act e la consultazione sul DRS

Ogni anno in tutto il Regno Unito le persone consumano circa 14 miliardi di bottiglie di plastica per bevande, nove miliardi di lattine e cinque miliardi di bottiglie di vetro. Dati che rendono urgente l’implementazione del DRS e su cui si è recentemente conclusa una consultazione che ha raccolto oltre 2500 feedback e i cui risultati saranno resi pubblici a inizio 2022.

Un’accelerazione sul DRS dovrebbe arrivare dalla recentissima approvazione dell’Environment Act, una serie di disposizioni che punta a facilitare la transizione verso l’economia circolare. Tre i punti chiave: incentivi a riciclare di più, spinte alle aziende a creare imballaggi sostenibili e stop all’esportazione di rifiuti di plastica inquinanti verso paesi in via di sviluppo.

Misure che si tradurranno in target legalmente vincolanti e imposti da un nuovo ufficio indipendente per la protezione ambientale (OEP) che avrà il compito di monitorare e chiedere conto a governo ed enti pubblici dei loro obblighi ambientali.

Leggi anche: Come evitare che in Europa si sprechino 41 miliardi di contenitori per bevande ogni anno

Irlanda: DRS operativo nel 2021

In Irlanda l’impegno del governo a introdurre il DRS contenuto nel Piano d’azione sui rifiuti per un’economia circolare ha fatto un passo in avanti un paio di settimane fa quando il Ministero all’Ambiente ha fatto sapere che la legislazione che regolamenta il sistema di deposito cauzionale e stata firmata dal ministro Eamon Ryan.

Il sistema cauzionale riguarderà le bottiglie di plastica (fino a tre litri di volume) e le lattine di alluminio ed entrerà in vigore nella seconda metà del prossimo anno.
I regolamenti approvati stabiliscono che può essere ora nominato un operatore che gestirà e finanzierà il DRS per conto dei produttori, che opererà senza fini di lucro, oltre che stabilire gli obblighi per i produttori, i rivenditori e i “punti di restituzione”, dove i clienti possono riportare le bottiglie o le lattine per ricevere indietro l’importo della cauzione.

La misura arriva dopo le pressanti richieste di accademici, attivisti e politici che nel novembre 2020 avevano chiesto a gran voce una revisione urgente dei piani per il DRS e l’introduzione di un deposito variabile in base alle dimensioni e al materiale del contenitore.

“Accogliamo con favore l’introduzione della legislazione sul sistema di deposito cauzionale   del governo come un passo importante per un uso efficiente delle risorse e la creazione di un solido sistema di raccolta e riciclaggio per materiali di valore, come sono la plastica e l’alluminio”  afferma Mindy O’Brien, portavoce della campagna “Return for change” e amministratore delegato della ong ambientalista VOICE, che da oltre 20 anni si batte per un sistema cauzionale.  “Ma il nuovo sistema deve essere ben gestito e prevedere misure correttive qualora gli obiettivi di raccolta del 90% che caratterizzano in genere questi sistemi già dal secondo anno di implementazione non venissero raggiunti. Stiamo pianificando una forte campagna nazionale di sensibilizzazione e informazione per preparare gli irlandesi all’arrivo del nuovo sistema e continueremo a lavorare con tutte le parti interessate che includono anche il governo, l’industria delle bevande e i rivenditori”.

Come ha evidenziato l’ong ambientalista nel 2019 sono state avviate all’incenerimento più di 13mila tonnellate di imballaggi in alluminio e quasi 39mila tonnellate di plastica riciclabile, uno spreco che va assolutamente fermato.

Austria: altri tre anni di attesa

In Austria l’implementazione del DRS non è ancora dietro l’angolo. Dopo un anno e mezzo di trattative, l’ÖVP ei Verdi hanno raggiunto un accordo: il sistema di deposito su cauzione interesserà bottiglie di plastica e lattine di tutte le dimensioni ma si applicherà solo a partire dal 2025.

Oltre tre anni di attesa che avranno un notevole impatto ambientale considerando che l’Austria genera ogni anno 0,9 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. A quanto ammonterà il deposito sugli imballaggi per bevande interessati, nonché altri criteri e dettagli sulle caratteristiche del prossimo DRS, sono domande che restano in sospeso. Dovrebbero essere elaborati dagli incaricati ministeriali insieme ai rappresentanti industriali del settore dopo la decisione del Consiglio dei ministri. L’emendamento alla legge sulla gestione dei rifiuti dovrà poi essere discusso in Parlamento.

La nuova legge sui rifiuti include anche obiettivi di riuso obbligatori per legge parte di un piano più ampio in tre punti – presentato e voluto tempo fa dalla ministra per l’Ambiente e il Clima Leonore Gewessler (Verdi) –  con l’obiettivo di arrivare ad avere una presenza di contenitori riutilizzabili immessi al mercato pari al 30% entro il 2030. I supermercati con superfici di vendita superiori ai 400 metri quadrati dovranno offrire gradualmente bevande in imballaggi riutilizzabili a partire dal 2024. Da quel momento in poi, i contenitori riutilizzabili dovranno essere offerti in almeno in una filiale su tre di un gruppo, dal 2025 nel 90% dei punti vendita.

I rivenditori potranno scegliere tra due opzioni: a) garantire che dal 10 al 15% delle loro bevande venga offerto in contenitori ricaricabili per ogni tipologia di bevanda (ad esempio almeno due tipi di birra su 10 presenti in assortimento dovranno essere ricaricabili); b) garantire che il 25% dell’offerta complessiva di bevande sia venduto in contenitori ricaricabili (per ogni categoria ci deve essere almeno un prodotto venduto in  bottiglia a rendere riutilizzabile.

“Voglio che tutti coloro che desiderano acquistare in contenitori riutilizzabili lo possano fare “, – ha dichiarato qualche settimana fa la ministra Leonore Gewessler in una trasmissione –  “in modo che entro il 2030 il 30% delle bevande vendute in Austria sia acquistabile in bottiglie a rendere che possono essere ricaricate fino a 50 volte”.

Dopo un dibattito estremamente accesso, con i gruppi della distribuzione organizzata fortemente contrari al DRS, negli ultimi due anni vi é stata un’inversione a 180 gradi da parte delle grandi catene della GDO (Rewe, Aldi e Lidl) che dal settembre scorso hanno riconosciuto l’importanza del DRS per raggiungere gli obiettivi europei della direttiva SUP.

Una notizia che potrebbe interessare dalle nostre parti Federdistribuzione e i gruppi italiani della GDO, finora restii al sistema di deposito cauzionale. Nel corso del prossimo anno, novità dell’ultima ora permettendo, dovrebbe entrare in vigore un Drs in Slovacchia con il primo gennaio 2022, in Lettonia con il 15 febbraio 2022 e a Malta nell’aprile del 2022.

I sistemi di deposito su cauzione degli imballaggi in Europa cover

Leggi anche: L’appello delle associazioni: “Introdurre subito un sistema di deposito su cauzione

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