Ci siamo! Domani, il 15 maggio, per l’Italia è la deadline che segna il momento in cui abbiamo terminato le risorse ecologiche a disposizione per l’anno in corso e iniziamo ad erodere le riserve future del capitale naturale .
Il Country Overshoot Day per il nostro Paese non accenna ad avanzare, consumiamo risorse esattamente come lo scorso anno quando questa data è caduta nella stessa giornata. Se tutti agissero come noi italiani avremmo bisogno di ben 2,7 pianeta Terra per soddisfare i livelli di consumo della popolazione mondiale.
Il giorno del sovrasfruttamento di un Paese indica infatti il momento in cui cadrebbe l’Earth Overshoot Day se tutta l’umanità consumasse come le persone di quello stato. Peggio di noi in Europa quest’anno Belgio, Danimarca e Finlandia il cui giorno del sovrasfruttamento è caduto a marzo ma anche Austria, Norvegia e Irlanda che hanno oltrepassato la linea rossa nel mese di aprile. Ci fanno compagnia nel mese di maggio invece paesi come la Svizzera, la Germania, la Francia e il Portogallo.
L’estratto conto del Pianeta è sempre in rosso
Questi dati vengono calcolati ogni anno dal Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che vuole fornire ai governi e alle autorità di tutto il mondo una serie di strumenti per aiutare l’economia a operare entro i limiti ecologici della Terra. Per far questo annualmente l’Organizzazione, tenendo conto della domanda della popolazione e dell’offerta di risorse e servizi da parte degli ecosistemi, redige l’estratto conto del Pianeta che ne riassume le entrate e le uscite. Il calcolo viene realizzato dividendo la biocapacità della Terra (la quantità di risorse ecologiche che è in grado di generare quell’anno) – sia a livello globale che dei singoli stati – per l’impronta ecologica dell’umanità (la domanda dell’umanità per quell’anno) e moltiplicando per 365, il numero di giorni in un anno.
Secondo questi calcoli in che stato versa il conto corrente di madre natura? Purtroppo, è in rosso da molti anni, ma non è stato sempre così.
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Da quando consumiamo più di quanto abbiamo a disposizione
È a partire dagli anni ’70 del secolo scorso che l’umanità ha iniziato a vivere in deficit ecologico, cioè consumando più delle risorse che gli ecosistemi sono in grado di generare. Da oltre mezzo secolo, il continuo sovrasfruttamento ha causato da un lato un significativo declino della biodiversità e un aumento di gas serra nell’atmosfera dall’altro una maggiore competizione tra le popolazioni per l’energia e le risorse alimentari. Come evidenziato nel portale dedicato all’Overshoot Day sia le cause che i sintomi di questo sovrasfruttamento sono diventati sempre più evidenti, manifestandosi in fenomeni meteorologici estremi, siccità ed inondazioni.
Inoltre, secondo la ricerca del Global Footprint Network, oltre 3 miliardi di persone vivono oggi in Paesi che producono meno cibo di quanto ne consumano e generano meno reddito della media mondiale. Questo significa che questi Stati hanno una capacità alimentare inadeguata e un enorme svantaggio nell’accesso al cibo sui mercati globali. Prendendo in considerazione tutte le risorse, non solo quelle alimentari, il numero di persone esposte a questa duplice sfida economica ed ambientale sale a 5,8 miliardi ovvero il 72% della popolazione mondiale.
Da tutto questo si evince come il superamento del limite della sostenibilità globale abbia gravi conseguenze per l’ambiente e per la nostra stessa sopravvivenza come specie. Per questo motivo, è importante agire con urgenza per invertire la tendenza e proteggere la sola casa che abbiamo.
Non tutto è perduto
“Il passato non determina necessariamente il nostro futuro. Le nostre scelte attuali sì” è quello che si afferma nel portale dell’Overshoot Day. Ecco perché attraverso le scelte di oggi ogni nazione può fare molto per invertire la rotta e spostare in avanti la data della propria giornata del sovrasfruttamento e contribuire al Move The Date di quella del Pianeta. L’Overshoot Day rappresenta quindi per l’Italia non solo una sfida da affrontare, ma anche un’opportunità per promuovere la sostenibilità ambientale. È fondamentale che tutti, dalle istituzioni ai cittadini, si impegnino per ridurre l’impatto ambientale delle attività umane e promuovere uno sviluppo sostenibile, al fine di garantire un futuro migliore per tutti.
Pensate, ad esempio, che le sole emissioni di anidride carbonica costituiscono il 60% dell’impronta ecologica dell’umanità. Adottare efficaci percorsi di decarbonizzazione dell’economia non solo è fondamentale per affrontare il cambiamento climatico, ma migliorerebbe anche notevolmente l’equilibrio tra la nostra impronta ecologica e le risorse rinnovabili della Terra.
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La rivoluzione inizia tra i banchi di scuola
Come ci insegna Greta Thunberg, non si è mai troppo piccoli per fare la differenza per questo è importante portare avanti efficaci percorsi volti a far comprendere fin da bambini l’importanza di rispettare il Pianeta e di vivere in equilibrio con le risorse che ci dona.
Il portale dell’Earth Overshoot Day dedica un’apposita sezione alle attività che gli insegnanti possono svolgere in classe con gli alunni, ad esempio è disponibile un Calcolatore dell’impronta che misura la carbon footprint di ciascuna persona. Il calcolatore informa di quante terre sarebbero necessarie se tutti sul Pianeta vivessero come chi lo sta utilizzando, e poi suggerisce alcuni modi per ridurre la personale impronta ecologica.
Sono disponibili, inoltre, video e materiali per stimolare le conversazioni in classe e contribuire ad istruire una nuova generazione che sia più consapevole di quelle passate di come non si possa avere un futuro senza uno sviluppo che possa essere veramente sostenibile.
Earth Overshootday 2023
Se ormai per l’Italia anche quest’anno non c’è più niente da fare, è arrivato il momento di chiedersi: quando sarà l’Overshoot Day della Terra? Come ogni anno il giorno verrà annunciato il 5 giugno in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente quindi dobbiamo attendere ancora qualche giorno. Secondo voi l’umanità quest’anno avrà fatto del suo meglio? Noi speriamo di sì!
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