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martedì, Maggio 14, 2024

Nel 2023 sarà on line la banca dati sul ciclo di vita di prodotti e servizi made in Italy

Un data base costruito su misura del nostro sistema produttivo: 4 settori (costruzioni, energia, legno arredo, industria alimentare), 15 filiere, 45 data set a disposizione di pubbliche amministrazioni, associazioni di categoria e imprese che si trovano ad affrontare le sfide del nuovo Piano di Azione per l'economia circolare.

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Redazione EconomiaCircolare.com

E se tutti gli acquisti pubblici (Green Public Procurement – GPP) seguissero un approccio che privilegia la metodologia LCA (Life Cycle Assessment), quella che valuta l’impatto ambientale di un prodotto e di un servizio durante l’intero ciclo di vita? E questo l’obiettivo del progetto Arcadia sviluppato da ENEA e finanziato con 1,5 milioni di euro dal programma nazionale PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020. Obiettivo che verrà raggiunto attraverso la costruzione di una banca dati italiana sul ciclo di vita di prodotti e servizi a disposizione di pubbliche amministrazioni, associazioni di categoria e imprese che si trovano ad affrontare le sfide del nuovo Piano di Azione per l’economia circolare.

La banca dati italiana LCA di ENEA: a breve i primi prodotti

Enea lavora alla banca dati sull’LCA da qualche anno. Nel 2012 l’allora ministero dell’Ambiente ha finanziato un progetto pilota per verificarne la fattibilità. Il data base LCA, che rappresenterà un nodo della piattaforma europea Life Cycle Data Network (LCDN), “utilizza il formato di dati ILCD, sviluppato e promosso dalla Commissione Europea per facilitare la pubblicazione e la condivisione dei dati LCA”, racconta Simona Scalbi, ricercatrice del Dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali e responsabile tecnico-scientifico del progetto. Il formato è basato sul linguaggio XML e include una descrizione del processo/prodotto e l’elenco dei flussi e processi in input/output dell’attività considerata.

Oltre al LCDN europeo, la banca dati potrebbe anche essere pubblicata sul GLAD – Global LCA Data Access “progetto – chiarisce Scalbi –  che ha l’obbiettivo di raggiungere una maggiore accessibilità e interoperabilità dei dati per studi di Life Cycle Assessment, e ha portato allo sviluppo di una piattaforma per una rete di accesso ai dataset LCA”.

Dal punto di vista del contenitore “la banca dati esiste già: è stata sviluppata attraverso il progetto LIFE EFFIGE. E a breve verrà caricato il primo nucleo che è appunto quello del progetto LIFE EFFIGE: 12 data set su diversi settori: fonderia, mobili da ufficio, mensa scolastica, alimentare”.

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Le fonti dei dati

“Abbiamo costruito una rete di relazioni con PA, associazioni di categoria, aziende, enti certificatori, enti ricerca, università e istituzioni di ricerca per arrivare a produrre una banca dati LCA di qualità e rappresentativa del tessuto produttivo italiano”, sottolinea Scalbi: “Sono iniziati i contatti con diverse associazioni di categoria e imprese dei settori coinvolti nello studio come, AIEL– Associazione Italiana Energie Agroforestali, Gree Buildin Councyl Italy, MarmoMac, Italcementi, Itaca, ARAL, Associazione Regionale Allevatori Lombardia, più diverse università”. I dati, infatti, “li stiamo raccogliendo da diverse fonti, coinvolgendo in appositi gruppi di lavoro gli stakeholders delle filiere, le associazioni di categoria, alcune aziende”. Per il legno arredo, ad esempio, “per il quale non ci sono dati nazionali riconosciti – racconta la ricercatrice – abbiamo raccolto anche dati dalle aziende, che verranno armonizzati rispetto ai dati nazionali ottenuti dalla bibliografia e ai report di settore”.

Per le aziende, la cui partecipazione è volontaria, la collaborazione con Enea è l’occasione per mettere ordine tra informazioni e dati “che potrebbero essere propedeutici a certificazioni di sistema come ISO o EMAS, o etichette di prodotto come EPD”, sottolinea la ricercatrice: “Queste è una delle motivazioni che incoraggia le aziende a partecipare. Oltre al feedback che forniamo loro sotto forma di report personalizzati”.

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Quattro settori, 15 filiere, 45 data set

Sono quattro i settori che verranno interessati dalla banca dati: costruzioni, energia, legno arredo, industria alimentare. Il progetto Arcadia, chiarisce Scalbi, “prevede in tutto 15 filiere, ognuna con una media di 45 data set previsti da progetto, con l’ambizione di superare quella cifra” cha faranno riferimento da un prodotto o ad un servizio.  Ad esempio, racconta, per la filiera del banco scolastico “contemplerà non solo il banco, ma anche altri elementi come i pannelli e processi di lavorazione del legno”.

Ecco l’elenco dei settori e delle filiere:

  • Costruzioni
    • Pietre ornamentali
    • inerti naturali e riciclati
    • cemento
    • calcestruzzi
    • Infissi ei serramenti
  • Energia
    • Mix elettrico nazionale
    • Produzione elettrica biogas
    • Produzione elettrica biomassa
    • Produzione elettrica bioliquidi
    • Produzione elettrica da fotovoltaico
  • Legno arredo
    • arredo scolastico
    • arredi per ufficio
    • tavole e travi in legno massello (abete e larice)
    • cippato forestale
  • Industria alimentare
    • Industria del pomodoro lavorato
    • Lattiero casearia

Obiettivo principale di Arcadia, chiarisce ancora, “consiste nel rafforzare le competenze delle pubbliche amministrazioni per integrare correttamente la metodologia LCA a livello economico e ambientale nella definizione di bandi per appalti pubblici per la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche e all’implementazione di acquisti verdi”.

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