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sabato, Dicembre 14, 2024

Il Lago di Garda? “Se non agiamo subito nel 2050 potrebbe essere come Karachi, Pakistan”

L’allarme è arrivato ieri dal climatologo Luca Mercalli, durante SALVAGUARDIA CONNECTION, l’evento di presentazione del progetto europeo Life SALVAGUARDiA, ideato dalla cooperativa sociale CAUTO

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Redazione EconomiaCircolare.com

Un lago di Garda irriconoscibile, con meno acqua, temperature e vegetazione predesertiche. Non è il più classico romanzo distopico, sono invece le previsioni della scienza, i cui scenari sono legati alle azioni messe in campo contro la crisi climatica. “Siccome non tutte le zone del pianeta si riscaldano nello stesso modo, e siccome il Mediterraneo è un hot spot climatico, nell’ipotesi migliore di una piena applicazione degli accordi di Parigi e di una riduzione delle emissioni nette al 2050, con due gradi di aumento della temperatura globale ne avremo almeno tre sul lago di Garda e in Italia”, ha spiegato ieri Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana e giornalista scientifico – durante SALVAGUARDIA CONNECTION, l’evento di presentazione del progetto europeo Life SALVAGuARDiA, ideato dalla cooperativa sociale CAUTO. “Se invece ci va male e l’accordo non viene applicato correttamente e nei tempi opportuni, perché magari veniamo distratti da altre problematiche come questa sciagurata guerra, allora avremo tra i quattro e i cinque gradi in più a livello globale, che vogliono dire 7-8 in più in estate sul Garda”. Partendo da questa certezza, Mercalli descrive i cambiamenti che avverranno sul territorio: “Aggiungendo 8 gradi alla temperatura di Sirmione o Peschiera si arriva a temperature come quelle del Pakistan meridionale, come quelle di Karachi, ad esempio”. Si tratta di aree “dove l’agricoltura è sostanzialmente azzerata nel periodo estivo e dove la temperatura massima annuale oggi raggiunge i 53 gradi. Questo potrebbe essere il panorama della pianura padana e dal lago di Garda per i nostri figli e nipoti”. Il lago, se non metteremo in atto le misure necessarie, “potrebbe non esistere più come lo sconosciamo – continua lo scienziato – potrebbe essere estremamente ridimensionato, perché aumenterà l’evaporazione, perché gli usi dell’acqua aumenteranno, e certamente non per fini turistici. Il paesaggio circostante non sarà verde e rigoglioso come quello che conosciamo oggi ma rischia di essere sterposo, predesertico”.

Cosa fare: il ruolo di Life SALVAGuARDiA

Mercalli – che a chi lo accusa di essere uno “scienziato catastrofista” di solito replica di essere invece “realista” – spiega anche cosa possiamo e dobbiamo fare, seguendo sempre le indicazioni della scienza e degli accordi di Parigi: “È vero che l’Italia conta solo pochi punti percentuali nelle emissioni globali, e che ad agire e applicare gli accordi di Parigi devono essere in primis Cina, India, Usa. Ma è importante anche dare un segnale, dobbiamo fare la nostra parte per mitigare gli effetti della crisi climatica, e quello che stiamo cercando di fare qui può avere senso come modello da copiare anche per altre comunità e altri luoghi”. Il riferimento del presidente della Società meteorologica italiana è alla rete costruita da CAUTO per il progetto europeo Life SALVAGuARDiA. “L’augurio – ha detto in conclusione dell’evento di ieri – è che la comunità del Garda faccia rete con altre comunità come questa, come le tante che ho avuto occasione visitare in Italia e in tutto il mondo, per far arrivare queste iniziative a livello centrale e far diventare queste scelte di carattere nazionale”.

L’idea della rete è centrale nel progetto Life SALVAGuARDiA. Frutto dell’intuizione e della progettazione di CAUTO, Life SALVAGuARDiA è il progetto europeo finanziato nell’ambito di LIFE 2020 Call for Proposals from NGOs on the European Green Deal (NGO4GD) con il contributo di Fondazione Cariplo. Una campagna di empowerment ambientale che coinvolge tutti i principali attori del territorio gardesano: pubblica amministrazione, aziende, terzo settore, scuole, turismo. La sfida di Life SALVAGuARDiA è dare vita a un’azione corale condivisa da tutti quei soggetti pubblici e privati che il territorio lo abitano, lo vivono e lo trasformano. Per questo il cuore del progetto – partito a dicembre 2021 e operativo fino a novembre 2023 – sarà la costituzione di una rete di soggetti locali con cui dialogare e operare. Hanno già aderito e parteciperanno attivamente: Provincia di Brescia, Confcooperative Brescia, Garda Uno, Garda Sociale, Acque Bresciane, A.B.A. – Federalberghi Brescia, Legambiente Lombardia, Consorzio Lago di Garda Lombardia, Associazione L.A.CU.S.-Festival della Sostenibilità sul Garda, Comunità del Garda, Gal GardaValsabbia 2020, Rete Scolastica Morene del Garda.

Questo network permetterà di dare vita a un “modello di attivazione territoriale” per la sostenibilità e la circolarità, in grado da una parte di sensibilizzare la cittadinanza rispetto agli obiettivi del Green Deel europeo ed innescare virtuosi cambiamenti di stili di vita e di consumo, dall’altra di pianificare e attuare azioni di concreta riduzione dell’impatto ambientale.

Principale obiettivo di Life SALVAGuARDiA è la diffusione di una cultura ambientale e la promozione di buone prassi “circolari”. Il primo strumento per raggiungere questo obiettivo è la piattaforma online Life SALVAGUARDIA.

Leggi anche: Una rete territoriale per la sostenibilità del Garda: il 12 aprile presentazione del progetto Life SALVAGuARDiA

Sostenibilità integrata: il valore di agire in rete

“È evidente che la sostenibilità non può che essere un paradigma integrato: è chiaro che la dimensione sociale, economica e ambientale devono stare assieme”, ha sottolineato Marica di Pierri, direttrice responsabile di questo magazine e condottrice dell’evento di ieri sul Garda. “Ragione per cui questi aspetti non possono che essere oggetto di molteplici alleanze, anche a livello territoriale”. È quello che ambisce fare, come abbiamo visto, il progetto di CAUTO, ma è anche la cifra dell’agire stesso della cooperativa. “Nel nostro operare nel territorio gardesano – ha spiegato Michele Pasinetti, direttore generale di Rete CAUTO – abbiamo interagito con diversi soggetti, e grazie a connessioni e relazioni siamo riusciti a costruire risposte ai bisogni del territorio decisamente più efficaci di quanto un singolo soggetto da solo non potesse fare”. Perché la sostenibilità integrata “è così ampia, trasversale, complessa che è impensabile che sia un unico soggetto ad occuparsene. L’approccio integrato è la vera chiave di volta se si vuole davvero fare sostenibilità. Lavorare sulle reti è diventato quanto mai fondamentale”.

Tema, quello del fare rete, emerso in molti degli interventi in sala, come ad esempio quello di Massimo Ghidelli, presidente del consorzio Lago di Garda Lombardia (“la rivoluzione non si fa da soli”) o quello di Roberto Gosetti, Vicedirettore Confcommercio Brescia e segretario Federalberghi Brescia (“l’esperienza del progetto Life potrà offrire la possibilità di confrontarsi con chi è più avanti di altri”).

La messa a terra del progetto

Quali saranno i prossimi passi del progetto lo ha spiegato Pasinetti. Si partirà, appunto, “dalla cura delle relazioni con ciascuno dei soggetti presenti e con quelli interessati, per passare dalla visione panoramica che abbiamo descritto al capire come e con quali azioni tradurre gli obiettivi del progetto”. Verrà inoltre completata la piattaforma informatica “che vuole essere la narrazione di tutti i servizi e le opportunità che verranno messi a disposizione”. Poi, la disseminazione: “Verranno ingaggiati influencer territoriali: vogliamo avviare una disseminazione grazie a persone che vivono i servizi offerti in prima persona”. Infine, il manifesto: “Verrà sottoscritto un manifesto che vuole essere espressione del territorio, per formalizzare questo movimento dal basso, perché a volte i movimenti dal basso, quando sono significativi, possono contribuire a generare cambiamento più grandi”.

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