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martedì, Maggio 21, 2024

Il libro “Una Pace Senza Armi” a Più libri più liberi

Curato da Emanuele Profumi, firma del nostro magazine, e frutto della collaborazione con la redazione, il libro (Round Robin editrice) viene presentato a Roma il prossimo 7 dicembre a Più libri più liberi

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Redazione EconomiaCircolare.com

Una Pace Senza Armi: Dall’Ucraina alla Guerra Senza Fine“, il saggio curato dal giornalista di EconomiaCircolare.com e docente universitario, Emanuele Profumi, verrà presentato a Roma a Più libri più liberi (Roma, centro congressi La Nuvola), il prossimo 7 dicembre.

Pubblicato con la casa editrice Round Robin, il libro affronta il devastante impatto della guerra in Ucraina e la sua influenza sulla possibilità stessa di portare avanti un dialogo costruttivo per alternative al conflitto armato. Attraverso un’analisi profonda, dimostra come la guerra si autoalimenti, diventando parte integrante di un modello di sviluppo distruttivo. A parlarne, assieme all’autore, ci saranno Laura Bastianetto di Croce Rossa, il giornalista Emanuele Giordana, e Raffaele Lupoli direttore di Economia Circolare.com

L’analisi condotta nel Libro curato da Profumi, propone e stimola una riflessione critica sulle alternative possibili alle guerre, sottolineando l’importanza di un radicale disarmo. Include contributi di Daniele Taurino, Arturo Di Corinto, Giuliana Sgrena e interviste a esperti e testimoni, offrendo una prospettiva completa sulla situazione attuale.

Annientamento delle alternative

“La pace non è assenza di guerra, né si dà solo quando la società vive in una condizione di benessere, bensì un modo per cambiare l’organizzazione della società. Per renderla giusta e umanamente sostenibile”, dice il Profumi nella sua introduzione. Tra le conseguenze più deleterie della guerra in Ucraina, alla stregua di ogni conflitto bellico, c’è anche l’annientamento delle possibilità alternative.

La guerra preclude ogni altra ipotesi perché lo scopo è di autoalimentarsi, estendersi, diventare parte integrante del modello di sviluppo che l’ha generata. E che non ci sia una seria e reale politica volta alla riduzione degli armamenti, in una prospettiva di continua corsa alla supremazia bellica, lo chiarisce Alex Zanotelli nel suo contributo al libro dove si legge: “Basta scorrere i dati del Sipri di Stoccolma, che ogni anno ci offre i dati sulle armi. Dati sconvolgenti. Nel 2022 sono stati spesi in armi 20.240 miliardi di dollari”.

“Una Pace Senza Armi” invita i lettori a riflettere sul significato più profondo della pace e a considerare il disarmo come passo fondamentale verso un futuro giusto e sostenibile.

Leggi anche lo Speciale Per una pace senza armi

Il ciclo di violenza a Gaza e la guerra in Ucraina

La situazione attuale a Gaza è citata come esempio, evidenziando il ciclo di violenza tra Hamas e Israele. E mentre l’attenzione mediatica si sposta in Medio Oriente, l’Ucraina continua a soffrire, scomparendo temporaneamente dai radar dell’informazione mainstream internazionale. Così nel dibattito pubblico, dopo lo shock iniziale de “la prima guerra nel cuore dell’Europa dopo la seconda guerra mondiale” (dimenticando, volutamente, la Jugoslavia lacerata degli anni ’90), il conflitto innescato dalla Russia e da Vladimir Putin è diventato ormai lo sfondo di un’ossessione per la geopolitica che, inevitabilmente, sta segnando gli equilibri attuali del Pianeta e segnerà ulteriormente nuovi scenari a livello globale.

In questo racconto mutevole e precario, che ogni giorno si riaggiorna, costituito principalmente di sanzioni, strategie energetiche, posizionamenti della Cina e degli Usa, si è fatta strada una certezza: questa guerra non sarà breve. Ma è davvero così? Davvero l’unico orizzonte sul quale elaborare prospettive di medio e lungo periodo è l’ineluttabilità di questo conflitto? In questo volume, nato dalla collaborazione dell’autore con la redazione di EconomiaCircolare.com, si mettono in luce alcuni passaggi che diventano l’ossimoro de “la pace armata”, realizzata con la continua fornitura di armi all’Ucraina da parte dell’Occidente. La necessaria resistenza di un popolo che viene attaccato, e l’altrettanto necessaria esigenza di trovare una strada alternativa che non conduca in un baratro le radici della stessa Europa. Un dialogo a più voci che apre prospettive e sottolinea l’esigenza di una strada percorribile.

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