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venerdì, Novembre 15, 2024

SARDINIAN GREEN SYNERGY. INNO ALLA SOSTENIBILITÀ

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Redazione EconomiaCircolare.com
[di Augusta Cabras]
Essere sostenibile, essere naturale, essere circolare. Con Sardinian Green Synergy questo è possibile

Sinossi

In Sardegna da alcuni anni, un gruppo di aziende accomunate dalla produzione green, promotrici e attuatrici della sostenibilità ambientale attraverso azioni di economia circolare, di produzione naturale e riduzione dei rifiuti, si sono unite in un progetto ambizioso. Sardinian Green Synergy è un nome e una filosofia. I suoi prodotti e i suoi servizi sono accomunati da un impatto ambientale tendente allo zero, dal riutilizzo degli scarti destinati altrimenti a diventare rifiuti e dalla promozione di un turismo sostenibile. Sardinian Green Synergy è un progetto corale che mette insieme produttori e consumatori, prodotti e servizi; crea relazioni e unisce territori nel solco della sostenibilità, per un presente e un futuro vivibile

Martin Carrillo, ambasciatore del Re Filippo IV, nel 1641, in un resoconto stilato per il sovrano spagnolo in merito alla situazione linguistica e culturale della Sardegna definirà i Sardi: ”pocos, locos y mal unidos”.

A distanza di molti secoli, a smentire soprattutto l’ultima parte dell’affermazione, ci penserà un gruppo di aziende sarde, che con caparbietà e lungimiranza, metterà insieme competenze, strategie e una interessante visione dell’economia, del lavoro e della valorizzazione delle risorse locali.

Un gruppo di aziende che ha fatto da apripista ad altre che via via si aggiungono a questa esperienza, unite dallo sguardo rivolto alla straordinaria bellezza della Sardegna e dall’apertura verso la molteplicità di esperienze, di potenzialità, di comunità di uomini e donne che hanno fatto della ricerca di prodotti naturali, sostenibili e provenienti dall’economia circolare una scelta di vita.

Il nome di questo gruppo di aziende esprime perfettamente i principi e la missione: Sardinian Green Synergy. Chiaro no? Nello specifico si tratta di aziende con una storia personale di anni, di decenni, che hanno iniziato la loro attività anticipando notevolmente il discorso, ora sempre più attuale, intorno alla sostenibilità ambientale delle produzioni e dei consumi, alla circolarità dell’economia che prevede l’utilizzo di materie considerate di scarto che rientrano nel ciclo produttivo, alla necessità di produrre beni non dannosi oltre che per l’ambiente anche per la salute dell’uomo. Principi e prassi forti, anni fa controcorrente più di oggi, di difficile applicazione se non fortemente motivati, spinti e mossi dalla convinzione che può esserci un modo positivo di intendere il lavoro, l’economia, le relazioni da imprese e tra imprese e consumatori/utilizzatori dei prodotti e dei servizi. Aziende che hanno fatto della riduzione dell’impatto ambientale un obiettivo costante, della ricerca di materie prime e materie prime seconde nel territorio una sfida, del raggiungimento di alti standard di qualità una prassi consolidata. Ed ecco che dalla prima fase di conoscenza tra le aziende, tutte sparse in Sardegna, da nord a sud, da est a ovest con distanze geografiche non proprie agevoli da colmare, si passa alla fase 2 con il desiderio e la possibilità che, sulla base di visioni e interessi comuni ci si possa sedere insieme attorno ad un tavolo, capire le potenzialità di ciascuno e programmare un presente e un futuro condiviso. Alla faccia di Carrillo!

E allora ecco Massimo. Si è sempre occupato di cosmesi naturale, producendo saponi, creme e oli, a partire dalle piante e dalle essenze delle nostre montagne a picco sul mare o nelle distese assolate. Utilizzando l’elicriso, la lavanda, il fico d’india, il mirto, l’olio d’oliva regala alla pelle di tantissime persone bellezza e salute. E l’acqua poi. Bene preziosissimo. Quella aromatica, con particelle di essenze, non viene più buttata, ma viene riutilizzata per la produzione dei bagni schiuma. Un giorno Massimo si ritrova a parlare di sostenibilità, ambiente e salute con i produttori di spugne. Ma non le solite spugne fatte di plastica, petrolati e inquinanti per la pelle, per la terra e per il mare, ma spugne vegetali. V-e-g-e-t-a-l-i! Avete capito bene. Perché la natura ha pensato a tutto. Basta solo saper guardare, conoscere e imparare. Così Laura e Marcello, nei terreni di famiglia, coltivano la Luffa Cylindrica, una simil-zucchina che una volta sbucciata e lasciata essiccare diventa una spugna, all’apparenza dura e poco adatta alla detersione ma che a contatto con l’acqua si trasforma in morbido alleato per la cura della pelle. E quando dopo anni la spugna sarà consumata potrà essere restituita alla terra, in una circolarità tutta naturale, plastic free. E gli scarti della lavorazione della luffa diventano interni di cuscini e pouf con cui è garantita la comodità e la salute.

Sardinian Green Synergy è quindi, cosmesi naturali, saponi, creme, oli, spugne vegetali ma non solo. Non solo benessere e salute per la pelle, ma anche per la casa con biancheria biologica e naturale prodotta con gli scarti della lavorazione della lana sarda, della canapa e con i numerosi campionari dei tessuti che non vengono più buttati ma riutilizzati con estro e creatività, cuciti e ricuciti in nuove geometrie. Ci sono poi gli arredi realizzati con materie prime naturali certificate, attraverso la falegnameria ecologica di Graziella e del suo team, che produce mobili su misura in legno ed affini dal design unico ed essenziale, rifiniti a mano con vernici ricavate da scarti alimentari, terre colorate, balsami e cere naturali per il benessere abitativo. Così si rafforza e si diffonde sempre di più la cultura dell’arredamento etico, della bioedilizia e dell’architettura naturale per la casa, rispettose dell’uomo e dell’ambiente. Salute del pianeta, quindi, salute della casa, salute della persona nel segno del bello e della valorizzazione delle risorse.

Lo fa anche Tèssere nel suo laboratorio artigianale dove recupera il tessile dismesso donato dai cittadini. Le operatrici scelgono il tessuto ricevuto: abbigliamento usato, pezze di stoffa, lenzuola, tovaglie, coperte vecchie. Tutto viene tagliato a strisce e attraverso la tessitura artigianale viene trasformato creando nuovi manufatti. Da tessuti destinati alla discarica, nell’ottica dell’economia circolare, nascono tappeti, runner, contenitori porta tutto, borse, cinte, bracciali, accessori per la casa e la persona, dove ogni trama racconta una nuova storia. E l’abbigliamento in perfette condizioni, spesso ancora con l’etichetta, viene donato alla Caritas diocesana, che lo consegna alle persone che lo richiedono.

Sardinian Green Synergy raggruppa oltre i produttori anche chi propone esperienze di turismo sostenibile. Ed ecco allora unirsi a questa avventura hotel, b&b e agriturismi, gioielli incastonati nella terra e nel mare di Sardegna pronti a far vivere esperienze indimenticabili lontano dal caos, dallo stress, a contatto con una natura amata e rispettata che dispensa ad ogni passo colori e profumi che riconciliano con il creato.

In origine Sardinian Green Synergy era Massimo, Luana, Laura, Graziella e Augusta. Ora è Massimo, Luana, Laura, Graziella, Augusta, Raffaele, Rosanna, Stefania, Ottavia, Marco, Francesco e ha suscitato l’interesse anche degli oltre 100 soci della Coop. di Consumo Mesa Noa, una comunità locale di consumo critico, che risponde alla duplice esigenza di mettere a disposizione delle persone prodotti locali di qualità a prezzi contenuti e di fornire strumenti di riflessione, promuovendo azioni concrete per lo sviluppo dell’economia locale e circolare.

OGNI NOME UNA STORIA.

Raffaele e Rosanna sono entrambi produttori di cosmetici naturali.

Raffaele utilizza le erbe e le essenze del Supramonte per la produzione di saponette, sapone liquido, shampoo erboristico, olio viso, olio corpo, saponi multiuso biodegradabili per viaggi e sport outdoor da utilizzare anche nell’acqua del mare, riducendo a monte l’impatto ambientale.

Rosanna da 25 anni utilizza per le creme materie prime rinnovabili di provenienza vegetale, dove possibile da raccolta spontanea, o provenienti dal mondo minerale, con un’attenzione speciale anche al packaging perché l’obiettivo è di ridurre gli imballaggi superflui e non riciclabili per proteggere l’ambiente.

Stefania, Marco e Ottavia dirigono rispettivamente un hotel, un agriturismo e un hostel tutti con l’impronta della sostenibilità e dell’utilizzo di prodotti locali, immersi in scenari naturali belli da togliere il fiato.

Francesco è l’ultima persona, in ordine di tempo, che ha scelto di far parte della rete Sardinian Green Synergy. E’ un bioarchitetto e ha fatto della sua storica casa di famiglia un luogo di ospitalità per i viaggiatori che scelgono un angolo straordinario di Sardegna. Per realizzare questo spazio ha usato tecniche e materiali ecologici che hanno reso l’edificio un luogo bello, funzionale e con elevate prestazioni di comfort conservando, nello stesso tempo, le testimonianze del suo passaggio nella storia. L’edificio è coibentato con fibra di legno; gli intonaci sono in calce e pitturati con tinte naturali, gli arredi sono tutti in legno rifiniti con tinte ecologiche. Ogni dettaglio è un inno alla sostenibilità.

Un inno condiviso che traccia finalmente il solco da seguire per un presente e un futuro sostenibile, circolare, vivibile. 

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