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sabato, Dicembre 14, 2024

Ferragosto in città? Con le mappe green di Greenpeace è meglio

L’associazione ambientalista ha pubblicato ecomappe per 11 città italiane – ma altre ne arriveranno – con indicazioni su dove trovare aree verdi, piste ciclabili, ma anche punti vendita di prodotti sfusi, negozi dell’usato, orti urbani. Una guida, insomma, per rendere più sostenibile e piacevole la vita in città

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Redazione EconomiaCircolare.com

Che passiate il ferragosto a Milano o Napoli, o che abitiate a Bologna o Palermo, se come noi di EconomiaCircolare.com avete bisogno non solo di bellezze naturali, luoghi di cultura e ottimi cocktail bar ma anche di punti di riferimento sostenibili come bike sharing, negozi di prodotti sfusi, supermercati bio, casette dell’acqua pubblica, da oggi Greenpeace ci viene incontro con le sue green city map.

Dalle aree verdi ai negozi a di prodotti sfusi 

Pubblicate in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente il 5 giugno scorso, le mappe riguardano per ora 11 città (Palermo, Bari, Napoli, Roma, Cagliari, Firenze, Pisa, Lucca, Bologna, Torino e Milano), ma altre ne arriveranno: “Le ecomappe saranno via via estese anche ad altre città italiane con l’obiettivo di promuovere una nuova visione dei nostri centri urbani, più verde e a misura di persona”.

Sono ovviamente mappe digitali navigabili da pc o da smartphone nelle quali possiamo trovare indicazioni su aree verdi, piste ciclabili e servizi di bike sharingciclofficine e fontanelle ed erogatori di acqua potabile per quando saremo già in sella. E poi anche stazioni di ricarica per mezzi elettrici. Ma la mobilità è solo uno degli aspetti di cui si occupano le green city map di Greenpeace. Navigandole troviamo punti vendita di prodotti sfusi, negozi dell’usato, orti urbani. E poi botteghe del commercio equo e mercati contadini di prodotti a chilometro zero.

Leggi anche: Dalle città circolari alle città Cradle to cradle. Oltre la sostenibilità

Volontari e appassionati

Queste ecomappe, spiega l’associazione ambientalista, sono frutto della passione di tanti volontari che hanno passato al vaglio le proprie città per capire come viverci riducendo il proprio impatto e migliorando la qualità della propria vita.

Ma le mappe sono in continuo aggiornamento e anche voi potete contribuire: se vi imbattete in un negozio equo e solidale o in una ciclofficina non censite dalla mappa, basta scrivere a nit@greenpeace.org per segnalarli. Gli altri utenti ve ne saranno grati.

Che abbiate già il pallino dell’ambiente o meno, queste mappe possono fornire stimoli per piccoli e grandi cambiamenti nelle vostre vite e nelle vostre abitudini, migliorando il rapporto con l’ambiente anche grazie a nuove relazioni con chi queste scelte le ha già fatte.

Ripensare le città

Oggi, ci ricorda Greenpeace, oltre 4,2 miliardi di persone, cioè circa il 55% della popolazione mondiale, vive nelle città. Le città sono centri nevralgici di molte attività economiche ma sono anche anche responsabili del 70% delle emissioni globali di gas serra. Per questo devono essere al centro delle politiche ambientali e di lotta ai cambiamenti climatici. “Le restrizioni imposte dalla pandemia di COVID-19 – spiega l’associazione – ci hanno portato a riflettere sulle città e il loro futuro e a riconoscere la necessità di ripensare gli spazi in cui viviamo, renderli più verdi e sostenibili”. Un ripensamento che dipende anche da noi e che può migliorare non solo l’ambiente ma anche le nostre vite.

Leggi anche: La transizione verso l’economia circolare nelle città, nei territori e nella società

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