L’Emilia-Romagna in parte sommersa dalle piogge e, pochi chilometri più in là, una siccità senza precedenti. Alzando lo sguardo, il dramma della guerra e delle guerre e l’ultimo accorato appello dell’Ipcc sull’urgenza di intervenire massicciamente per arginare la crisi climatica. Si dice che le cattive notizie facciano più audience, ma quando si parla di clima e in generale di sostenibilità pare che l’effetto sia contrario. Una recente indagine del Reuters Institute evidenzia che quasi metà delle persone intervistate distoglie l’attenzione dinanzi a queste notizie, perché causano ansia e cattivo umore e in parte perché non possono avere la certezza che si tratti di notizie fondate.
Qui entra in gioco il modo di fare informazione che prova a praticare EconomiaCircolare.com: analizzare, approfondire, denunciare malefatte e responsabilità ma contestualmente individuare le vie d’uscita possibili. Assecondare la disperazione significa rassegnarsi all’inazione e questo blocca il progresso e la reazione davanti a sfide epocali e ostacoli che possono sembrare insormontabili. Per scongiurare questo epilogo, che peraltro allontana chi legge e segue i diversi media dall’informazione di qualità e rivolta a raccontare la complessità, la strada che abbiamo scelto è quella del giornalismo costruttivo e per fortuna non siamo l’unica realtà ad averlo fatto.
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Il Constructive Network
In Italia c’è una meravigliosa rete di persone che operano nel settore dell’informazione, il Constructive Network: oltre 150 addette e addetti ai lavori che giornalmente praticano il giornalismo costruttivo e ne diffondono i dettami. EconomiaCircolare.com stringe da oggi ufficialmente un’alleanza con questo network e con la sua testata giornalistica, News48.it, che a loro volta sono in collegamento con due grandi soggetti internazionali del giornalismo costruttivo: il Solution Journalism Network statunitense e il Constructive Institute europeo, con sede in Danimarca. Rifletteremo insieme su cosa voglia dire fare informazione costruttiva in questa complessa fase storica, produrremo insieme informazione costruttiva cercando di sensibilizzare un pubblico più ampio possibile e, insieme, proveremo a indicare le possibili vie d’uscita, consapevoli che il racconto di storie positive e soluzioni è possibile soltanto con una rigorosa analisi a monte: altrimenti si corre il rischio di cadere in una delle tante forme di “washing” che inondano la comunicazione e l’informazione nel nostro Paese e non solo.
Un sondaggio di BBC World Service di qualche anno fa ha messo in evidenza che quasi due terzi degli under 35 intervistati chiede ai media (in questo caso quelli online) di dare notizie in grado di far intravedere le soluzioni ai problemi che vengono raccontati. L’intuizione del giornalismo costruttivo, dunque, non è basata su una semplice percezione o sulla sensibilità di un manipolo di giornaliste e giornalisti. Proprio il tema della crisi climatica rappresenta il banco di prova più sfidante per chi fa informazione oggi: la complessità dei temi fa sì che chi vi si approccia non possa non ricorrere a tutti i canoni del giornalismo e del giornalismo scientifico, in primis accuratezza, conoscenza del metodo scientifico, studio delle nuove tecnologie, capacità di analizzare e gestire i dati, indipendenza dalle fonti.
La “pars construens” nel giornalismo costruttivo
Ma a questo va aggiunta una pars construens altrettanto complessa e in continuo aggiornamento, ricca di informazioni di contesto e “ispiratrice di cambiamento”, ma partendo da solide basi informative. Le performance ambientali di un materiale, di una fonte energetica o di una soluzione tecnologica, ad esempio, possono variare con l’evolversi della ricerca scientifica: questo significa che il lavoro del giornalista costruttivo è un costante work in progress. Quello che è più sostenibile oggi potrebbe non esserlo domani e viceversa, quella che è la migliore opzione possibile in un dato territorio o contesto sociale potrebbe non esserlo in altro contesto o territorio. Questo spiega ancor più l’importanza del lavorare in rete, dello specializzarsi rimanendo al tempo stesso “multidisciplinari” e aperti alla contaminazione.
Come già avviene negli Usa, dove il Solution Journalism Network ha avviato ormai da tempo un filone di racconto legato al clima, l’alleanza di EconomiaCircolare.com con il Constructive Network e con News48.it è una impegnativa quanto affascinante assunzione di responsabilità: la sfida che abbiamo davanti è troppo complessa e articolata per affrontarla in solitudine. Unire le forze e le competenze per progettare e realizzare un’informazione diversa è al tempo stesso una necessità e una grande opportunità.
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