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martedì, Maggio 14, 2024

Unirima: obiettivi europei di riciclo della carta raggiunti con 15 anni di anticipo

L’associazione delle imprese del macero ha presentato ieri il Rapporto 2021: riciclo imballaggi all’87% (obiettivo europeo al 2035: 85%). “Recupero e riciclo dei materiali il fulcro di una nuova stagione industriale circolare”

Daniele Di Stefano
Daniele Di Stefano
Giornalista ambientale, un passato nell’associazionismo e nella ricerca non profit, collabora con diverse testate

Gli obiettivi di riciclo della carta fissati dall’Europa al 2035 in Italia sono già stati raggiunti. “Il tasso di riciclo degli imballaggi in carta e cartone ha superato con 15 anni di anticipo l’obiettivo europeo dell’85% fissato  per il 2035, attestandosi nel 2020 all’87,3%”.  Lo ha comunicato Francesco Sicilia, direttore generala di Unirima, l’Unione nazionale imprese recupero e riciclo maceri (circa il 90% delle aziende del settore, per volumi gestiti) durante la presentazione, ieri mattina, del Rapporto 2021 Unirima (curato da Althesys).

Riciclo, import, export  

Sui circa 7 milioni di tonnellate di raccolta complessiva di carta e cartone in Italia (2020, sia canali domestici che industriale), sono state 6,77 milioni le tonnellate di carta da macero in uscita dagli impianti di recupero l’anno scorso (erano 6,56 del 2019: +3,2%).

Questo vuol dire, sottolinea l’associazione, che “nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici ha superato l’obiettivo europeo 2035 dell’85%, passando da 80,76% nel 2019 a 87,35%”. Su un totale di Imballaggi cellulosici immessi al consumo di 4,6 milioni di tonnellate, ne sono state riciclate poco più di 4 milioni. Un valore, “ben al di sopra della media europea, attestatasi intorno al 73,9%”.

Unirima chiarisce che, “in linea con la posizione già espressa già da EuRIC [Confederazione che rappresenta le industrie di riciclaggio europee] e con il dettato normativo italiano ed europeo, colloca il punto di calcolo degli obiettivi di riciclo in uscita dagli impianti di trattamento (imprese del macero) che svolgono attività di riciclo all’esito della quale i rifiuti conferiti, dopo opportuno trattamento, cessano di essere tali e diventano materie prime secondarie – end of waste cioè la cosiddetta carta da macero”.

riciclo carta
fonte: Rapporto Unirima 2021

In Italia, la produzione di carta è effettuata per il 58% mediante fibre dal riciclo, con l’impiego di circa 4.960.000 tonnellate su un totale di 8.535.409 (dati Assocarta). Le cartiere italiane (55 quelle che usano macero, su un totale di circa 200) hanno anche importato circa 247.000 tonnellate di macero per un totale complessivo di 5,2 milioni di materia prima seconda impiegato nella produzione di nuove bobine di carta.

Circa 1,81 milioni di tonnellate di materia prima seconda sono state invece esportate. L’evoluzione negli anni dei sistemi di raccolta differenziata e valorizzazione di carta e cartone, e la capacità degli operatori di trovare sempre nuove destinazioni per il surplus rispetto al fabbisogno interno (soprattutto dopo il blocco cinese all’importa del 2018), hanno infatti permesso al nostro Paese di diventare esportatore netto da ormai quasi diciotto anni.

carta riciclo
fonte: Rapporto Unirima 2021

Leggi anche: Quali regole rispettare per una raccolta differenziata di carta e cartone amica del riciclo

Filiera, impianti e Pnrr

Cinquecentonovantasei impianti di riciclo distribuiti su tutto il territorio nazionale (il 6,2% in meno rispetto al 2010). Piccole e medie imprese che impiegano 20 mila addetti e realizzano un valore di circa 4 miliardi di euro.

“Il nostro è un settore in cui non c’è stata mai carenza impiantistica”, sottolinea Sicili. “Proprio questa capillarità della strutta industriale su tutto il territorio – aggiunge – ha permesso di raggiungere gli obiettivi europei di riciclo con 15 anni anticipo”. Motivo per cui, spiega, relativamente al Pnrr “abbiamo sempre parlato di revamping, ammodernamento, ampliamento, non di nuovi impianti. Dobbiamo cercare di rendere efficiente quello che già c’è. E dobbiamo sempre ricordarci che parlando di economia circolare dovremmo imparare a non consumare nuovo territorio”.

Non c’è, nel settore, la differenza tra macroregioni che troviamo in altri ambiti relativi ai rifiuti: “In termini di rapporto tra il numero di abitanti e quello degli impianti, il dato fra Nord, Centro e Sud è pressoché identico: circa 100 abitanti per ongni impianto”, sottolinea il direttore generale.

riciclo carta
fonte: Rapporto Unirima 2021

Leggi anche: “End of waste carta, siamo i primi in Europa. Unica preoccupazione, la gestione da parte delle istituzioni locali”

Diverso il ragionamento sulle cartiere. La localizzazione delle 55 cartiere italiane che ricevono carta da non è omogenea: nel Nord Italia è situato circa il 56% del totale (inclusa una cartiera nella Repubblica di San Marino), nel Centro il 31%. Nel Sud ed isole c’è una evidente carenza di cartiere, si legge nel report Unirima: ce ne sono infatti solo 7, di cui:2 in Abruzzo, 2 in Campania, 1 in Sicilia e 2 in Sardegna, quindi nessuna in Calabria, Puglia, Basilicata e Molise.

Il Pnrr, secondo il presidente di Unirima Giuliano Tarallo, “pone le condizioni per fare del settore del recupero e riciclo dei materiali il fulcro di una nuova stagione industriale circolare”. Il raggiungimento degli obiettivi europei, prosegue, “rappresenta in questo contesto un’eccellenza italiana che detta la rotta dell’intero settore dell’economia circolare. Per liberare le enormi potenzialità dell’economia green il nostro Paese si troverà a breve a fa fronte alle sfide di garantire la competitività di mercato e la rapida implementazione dei progetti di investimento, in particolare dell’ammodernamento degli impianti esistenti”.

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